di Lino Beber
Artemide è la dea della caccia, degli animali selvatici, del tiro con l'arco, della foresta e dei campi coltivati; è una delle dodici divinità dell’Olimpo e più tardi fu identificata come la personificazione della Luna crescente, insieme a Selene, la Luna piena, ed Ecate, la Luna calante. A Roma fu associata alla figura di Diana, mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di Artume.
Mentre il gemello Apollo era causa delle morti di uomini per opera delle sue temibili frecce, allo stesso modo Artemide lo era di quelle di donne. Artemide e Apollo avevano anche il potere di alleviare le sofferenze dei mortali. Curò ad esempio Enea quando fu ferito e portato nel tempio di Apollo.
Apollo, uno dei più importanti dei olimpici, è il dio che traina il carro del Sole, di tutte le arti, della musica, della profezia, della poesia, della medicina e i suoi simboli principali sono il Sole, l’arco con le frecce e la cetra. Come dio della poesia, è il capo delle Muse. Viene anche descritto come un provetto arciere in grado di infliggere, con la sua arma, terribili pestilenze ai popoli che lo osteggiavano. Protettore della città e del tempio di Delfi, Apollo è anche venerato come Dio dell’oracolo, tramite la sacerdotessa Pizia.
Apollo è normalmente raffigurato con la corona di alloro, pianta simbolo di vittoria, sotto la quale alcune leggende volevano che il dio fosse nato e anche in virtù dell'epilogo del suo amore per Dafne, che in greco significa alloro. Molti animali sono a lui sacri: il cigno simbolo di bellezza, il lupo, la cicala che simboleggia la musica, il falco, il corvo, il delfino nel quale il dio amava trasformarsi, il serpente con riferimento ai suoi poteri oracolari, il gallo come simbolo dell'amore omosessuale in riferimento ai diversi uomini di cui s'innamorò, il grifone.
Il titolo maggiormente attributo ad Apollo era quello di Febo, che significa “splendente”, riferito sia alla sua bellezza sia al suo legame con il sole.
Le leggende riportano che anche Apollo ebbe molti figli, da unioni con donne divine e mortali, figure di cui ci occuperemo nella prossima puntata.