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Mauro Moser: un perginese in Brasile ai tempi del Covid-19

Aggiornamento: 5 mag 2020




Mauro Moser: ragazzo originario di Pergine Valsugana, classe 1992, vive in Brasile, a San Paolo, e lavora come interprete e traduttore. Sposato con Fernanda, una ragazza brasiliana conosciuta in Erasmus in Olanda, Mauro racconterà la sua straordinaria vita nei prossimi numeri de Il Cinque. Ora, dinanzi a questa emergenza mondiale, testimonia la situazione del coronavirus oltre oceano.



Mauro, cominciamo dalla gestione interna. Come viene affrontata, in linea generale, l’emergenza in Brasile?

«Innanzitutto, qui la situazione è in continuo aggiornamento: ogni tre ore c’è una novità. Sugli spostamenti, ci sono posti di blocco ogni tre chilometri, ma quel che più caratterizza lo scenario interno è il contesto politico: in questo momento c’è una continua bagarre tra i governatori federali. Il Presidente Bolsonaro, agendo in chiave economica, è praticamente contrario ad ogni misura restrittiva e all’isolamento di massa. Su questo, i sindaci hanno dato vita ad una petizione: se il governo nazionale continua a non voler isolare la popolazione, i sindaci chiedono di attribuire la responsabilità al governo centrale. Su questo, si dissociano dalla linea di Bolsonaro anche i presidenti di Camera e Senato e i vari governatori, di entrambi gli schieramenti: anche perché, ci sono ben venticinque casi di positività tra i membri del governo nazionale e ciò, naturalmente, preoccupa non poco tutti gli attori politici.»


Si preannuncia un disastro, tra la popolazione, da un punto di vista sanitario?

«Dipende dai casi, perché il Brasile ha un dato peculiare in materia sanitaria: è uno dei paesi al mondo con la più alta disponibilità di posti letto per la terapia intensiva. Però, su questo, i due terzi sono distribuiti negli ospedali privati. Per le famiglie agiate significa, quindi, avanzo; per i più poveri, una realtà ben diffusa in questo paese, il rischio è che non ci siano posti a sufficienza per tutti. Comunque, con i campionati di calcio sospesi, si sfruttano gli stadi per lo spazio dei letti, tra cui anche il Maracaná. A San Paolo, inoltre...»


LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE DI NICOLA PISETTA A MAURO MOSER SU EXTRA




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