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Le Partite Iva della formazione escluse dai tavoli economici

Immagine del redattore: il Cinqueil Cinque



TRENTO – L’emergenza sanitaria di questi giorni, che vede tutti noi coinvolti principalmente nel garantire e salvaguardare la salute di tutti i cittadini, ha creato anche un’emergenza economica.In questi giorni si è costituito un gruppo di 118 liberi professionisti/lavoratori autonomi con partita IVA e microimprese senza dipendenti che lavorano in Provincia di Trento nei servizi alla formazione e consulenza aziendale, educazione e cultura.


«Infatti, nella bozza di DDL della Provincia Autonoma di Trento – afferma Gian Paolo Barison, in rappresentanza del gruppo #partitaIVATrentinoGianla categoria liberi professionisti non era compresa e questa è stata la prima richiesta che abbiamo fatto al consiglio provinciale, nel documento che è stato mandato al Presidente della Provincia e al Consiglio provinciale».


Il gruppo, promosso e coordinato dal formatore e consulente Barison, riunisce quei lavoratori autonomi con partita IVA e microimprese che, dal 5 marzo 2020 si sono visti annullare corsi di formazione e progetti di consulenza attivi presso enti, organizzazioni e aziende.


Ma quali sono gli obiettivi del gruppo P.Iva Trentino? «L’obiettivo – spiega Barisonè essere parte attiva e costruttiva nelle consultazioni in corso presso il Consiglio provinciale della Provincia Autonoma di Trento e far sapere anche al mondo economico e sociale, quali sono le preoccupazioni e le proposte di questa categoria, attualmente non considerata tra gli interlocutori come invece avviene per le “aziende” e i “lavoratori dipendenti”.Ci si domanda infatti quando si potranno riprendere le attività formative, di orientamento, di consulenza psicologica, di coaching, e quando si potrà tornare nelle aziende a fare consulenza e/o a progettare interventi».


Al momento non vi sono previsioni precise e quindi i vari professionisti/e, avendo anche famiglia, non sono per niente tranquilli. Il gruppo intende portare alla luce, in maniera costruttiva, due aspetti in particolare:

1. Situazione contingente per la categoria.

L’emergenza epidemiologica da COVID-19, con le conseguenti misure d’intervento adottate sia a livello locale che nazionale, sta determinando, anche al settore della consulenza e formazione, enormi difficoltà:

a. La categoria vista l’impossibilità di operare sta subendo il pressoché totale blocco delle attività con contratti completamente annullati e una prospettiva futura drammatica.

b. Si prevede inoltre che la tale ripresa avverrà in tempi molto lunghi


2. Apporto strategico che la categoria può dare per superare la crisi.

Il gruppo intende inoltre precisare di essere una categoria che in questa fase può dare un apporto importante al superamento della crisi (attraverso la diffusione di competenze e strumenti).


«La formazione e la consulenza – afferma Barisondovrebbero essere percepiti come strategici da chi governa istituzioni e imprese. Siamo convinti che a seguito di questa “crisi COVID-19” le aziende dovranno “riorganizzarsi” ed avranno quindi necessità anche di professionisti del nostro settore».


LE PROPOSTE

Il gruppo richiede al Consiglio provinciale:

1. di poter partecipare ai Tavoli di lavoro al fine che vengano tenuti ben presenti anche questi aspetti nei programmi di sviluppo economico della PAT.

2. di considerare le prime proposte avanzate, in particolare di valutare la creazione di voucher, con i quali permettere ai professionisti di poter supportare le aziende, portando la propria professionalità, tramite un finanziamento che invece di arrivare all’azienda arriverebbe direttamente al professionista della provincia di Trento.

3. di individuare strumenti, anche digitali, per un continuo confronto costruttivo, anche in occasioni di appalti ed erogazione di finanziamenti.


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