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Le donne del PATT chiedono sostegno all'imprenditoria rosa




A due giorni dalla presentazione della Fase2 da parte del Presidente Conte, il movimento femminile del PATT chiede a gran voce sostegno all'imprenditoria femminile, evitando che la riapertura si trasformi in un lungo calvario.


Infatti – si legge nel comunicato diramato – «se per alcune attività si inizia finalmente a vedere una luce in fondo al tunnel con date certe per una prima, parziale apertura, altre attività vedranno le saracinesche abbassate ancora per un mese. Come Movimento femminile autonomista siamo fortemente preoccupate per le conseguenze negative che questa prolungata chiusura potrà avere su molti settori e, in particolar modo, su quelli che vedono una fortissima percentuale di imprenditrici donne come nel caso di estetiste, parrucchiere, eccetera».



Pur consapevoli dell’assoluta priorità che deve essere accordata alla salute pubblica – prosegue il comunicato – «come donne del PATT riteniamo indispensabile che si dia la possibilità a tutte quelle attività che possono programmare il lavoro evitando concentrazioni di persone e rischi per clienti e operatori poter riaprire. Si stabiliscano regole efficaci, si decidano i DPI necessari e poi si sblocchi una situazione che rischia di vedere fallire tante, troppe attività, spesso guidate da donne, costruite in anni di impegno, serietà e sacrificio.

Abbiamo la fortuna di vivere in una terra autonoma che fornisce al governo provinciale strumenti ulteriori per migliorare quanto deciso dallo Stato centrale: chiediamo, quindi, al Presidente Fugatti di agire con coraggio, imitando se necessario la vicina Provincia di Bolzano così da utilizzare tutti gli spazi di manovra che le maglie del decreto concede alla nostra autonomia. Come per i cantieri e per i servizi di ristorazione si programmi la riapertura di tutti quei settori che vedono la forte presenza dell'iniziativa femminile.

In questo periodo si sono fatti dei sacrifici necessari che non vanno certamente vanificati. ma è impensabile che i sacrifici si trasformino nel fallimento di interi settori d’impresa. Serve coraggio e innovazione: non possiamo pensare di affidare tutto ai soli incentivi statali, spesso insufficienti o temporanei, ma di trovare, di concerto con le associazioni di categoria, tempi e modalità per una riapertura celere, dimostrando così il valore ed il significato di Provincia Autonoma!».


A sostegno delle richieste del Movimento Femminile, il Gruppo Consiliare del PATT ha presentato una proposta di mozione in cui si legge: «Sulla base di quanto stabilisce il nuovo dpcm del 26 aprile 2020, non è prevista nel corso del mese di maggio l’apertura delle attività di estetisti ed acconciatori. In via generale per il settore dell’artigianato, ma in particolare proprio per gli artigiani che operano nel settore dei servizi alla persona, sarebbe necessario organizzare un tavolo di lavoro che veda la presenza oltre che dei competenti uffici provinciali, di esperti del settore sanitario e dei rappresentanti delle categorie per trovare una soluzione a livello provinciale che, sulla base di un comune accordo tra le parti, possa derogare all'obbligo di chiusura per tutto il mese di maggio. Il protrarsi di questa situazione coinvolge moltissime piccole imprese artigianali, che già si trovano in gravissima difficoltà, e si paventa il pericolo di un collasso del settore. La situazione di stallo rischia di favorire il lavoro a domicilio, che non essendo legalmente previsto non dà nessuna sicurezza dal punto di vista sanitario. Si ritiene quindi opportuno aprire un tavolo di lavoro al fine di verificare le eventuali condizioni per far sì che le attività degli acconciatori e degli estetisti possano essere messe in condizione di ripartire quanto prima. Si può già tranquillamente affermare che l’eventuale apertura anticipata, anche limitata al comune di residenza, sarà garantita dalla professionalità degli attori coinvolti che applicheranno in maniera rigorosa la normativa e i protocolli sanitari richiesti».


Tutto ciò premesso – conclude la proposta di mozione sottoscritta dai consiglieri Paola Demagri, Ugo Rossi, Michele Dallapiccola e Lorenzo Ossanna il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento impegna la Giunta provinciale ad istituire un Tavolo di lavoro per l’artigianato coinvolgendo alla presenza oltre che dei competenti uffici provinciali, di esperti del settore sanitario e dei rappresentanti delle categorie».

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