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La ripartenza: l'albergo ristorante Aurora al Compet



Continua il nostro viaggio nelle realtà imprenditoriali della Valsugana per sentire com'è stata la ripartenza dopo il lockdown. Nel numero precedente abbiamo affrontato le riaperture di alcuni locali in Valsugana, Altopiano della Vigolana e Trento, raccolto le loro testimonianze. Oggi facciamo tappa al Compet presso l'Albergo Ristorante Bar Aurora della famiglia Anderle.


di GIOVANNI FACCHINI

Immerso nel cuore verde del Comune di Vignola Falesina, in località Compet, si trova l’Albergo Ristorante Bar Aurora della Famiglia Anderle. Abbiamo raggiunto Matteo Anderle, il titolare. Ecco la sua testimonianza.

«Ad inizio marzo, con la chiusura delle attività sciistiche e commerciali, abbiamo dovuto chiudere anche noi. Dopo un primo periodo di smarrimento in cui non si sapeva cosa stava accadendo e come si sarebbe evoluto, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo pensato alle migliorie da apportare al locale ed all’albergo in vista della riapertura. Pulizie generali svolte in autonomia, tinteggiatura e rifacimento balconi, giardini, aiuole...ci siamo praticamente inventati anche quello che non c’era, visto il tempo libero a disposizione, attendendo nuovi segnali e spiragli di miglioramento. Noi siamo stati anche “fortunati” visto che abbiamo trascorso il lockdown circondati dalla natura.

Seguendo i protocolli stabiliti dal Governo abbiamo finalmente riaperto il 18 maggio il bar, il ristorante e successivamente anche l’albergo. Ci sono, però, ancora moltissime limitazioni per quanto riguarda la sauna, l’area wellness ed il buffet. È diventato molto complicato e anche l’ospite che potrebbe venire in vacanza da noi, farà sicuramente qualche riflessione in merito a tutte queste misure ancora presenti.

Abbiamo ricominciato a lavorare con i primi turisti e persone del luogo, ma non si può ovviamente paragonare alle stagioni precedenti, perché altrimenti viene la pelle d’oca. Come tutti, dobbiamo cercare di farci forza e resistere augurandoci di poter tornare presto alla normalità.

Le sale del ristorante sono già ampie, non abbiamo messo plexiglas e abbiamo mantenuto tutte le distanze necessarie. Noi abbiamo molto spazio sia all’interno che all’esterno del locale e quindi riusciamo a difenderci bene, riuscendo ad accogliere un buon numero di persone. La clientela è principalmente composta da locali, operai, turisti che visitano la Panarotta ed li Forte Busa Grande, escursionisti e numerosi bikers, di cui moltissimi con le bici elettriche. Bisogna dare sempre una forte motivazione alle persone, affinché vengano a trovarci in sicurezza, visto che noi siamo in cima ad una montagna immersi nella natura e ce la mettiamo sempre tutta, aprendo tutti i giorni dell’anno dalle 6.30 fino a mezzanotte.

Ci sono anche alcuni turisti, ma ancora pochi stranieri da Germania ed Olanda, in quanto l’Italia è ancora vista come un “bollino rosso” a causa dell’elevato numero di contagi. Io sono ottimista di natura perché altrimenti non farei questo mestiere».

La notte non dura per sempre.



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