
di GIOVANNI FACCHINI
La Rete di Riserve fiume Brenta è un’ampia zona di tutela e salvaguardia attiva (oltre 840 ettari), che comprende la valle del fiume Brenta con numerosi corsi d’acque, aree umide di pregio naturalistico e paesaggistico e siti protetti.
Dopo una fase di rodaggio la Rete di Riserve del fiume Brenta coordinata dalla Comunità Valsugana e Tesino sta concretizzando le prime iniziative del programma triennale di attività. L’estate che si sta concludendo ha visto la prima uscita pubblica della Rete con i quattro appuntamenti di agosto di “Sorprendente Rete”, che hanno portato alla scoperta dei segreti naturalistici e ambientali del Lago di Levico, della valle del Centa e dell’asta del Brenta dalla sorgente a Grigno.
Un altro momento di conoscenza del territorio è in programma per fine settembre in occasione della “Settimana verde europea” e inserito nel programma di “ITACA”, il festival dello sviluppo sostenibile.
L’immagine pubblica della Rete avrà come filo conduttore le opere d’arte grafica che in seguito a un bando saranno selezionate per essere riprodotte sul materiale cartaceo, sul sito internet e sui social.
“Rete di Riserve” non significa solamente iniziative di comunicazione e conoscenza del territorio; significa anche piccoli interventi volti a recuperare aree di particolare interesse naturalistico con l’obiettivo di renderle più facilmente fruibili al cittadino. Ecco allora i due progetti che stanno partendo in queste settimane: la sistemazione dell’accesso al biotopo “Fontanazzo” di Grigno e “Il Tesoro dei laghi” che vedrà la realizzazione di un percorso, anche interattivo, per valorizzare le peculiarità ambientali dei laghi di Levico e Caldonazzo.
A inizio settembre inizia un percorso di formazione online rivolto agli insegnanti degli istituti scolastici del territorio coperto dalla Rete, al quale faranno seguito, nella prossima primavera, degli interventi sul campo con gli studenti.
C’è poi l’attività di recupero/ripristino di aree protette, che si concretizzerà a breve con due interventi ai biotopi “Fontanazzo” di Grigno e “Laghetto” di Sella Valsugana, mentre è in fase di presentazione un’iniziativa di recupero di alcuni muri a secco nei territori di Roncegno, Ronchi e Torcegno.