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L'ambiente del Trentino? Buono e in miglioramento, ma non mancano criticità: lo dice il 9° Rapporto



Il dato generale che emerge dalla nona edizione del Rapporto sullo stato dell'ambiente della provincia di Trento – realizzato dall'Agenzia provinciale per la protezione dell'ambiente – è una situazione ambientale del Trentino complessivamente positiva e in tendenziale miglioramento, con diversi punti di forza, benché non manchino alcuni elementi di criticità.

«Il Rapporto – ha affermato l’assessore provinciale all’ambiente Mario Tonina – rappresenta un importante strumento per informare e comunicare in materia ambientale, e quindi idealmente per rafforzare la tutela del territorio che ci ospita».

Dei 70 indicatori ambientali utilizzati nel Rapporto, il 52% presenta una situazione giudicata intermedia o incerta, il 39% una situazione positiva e il restante 9% una situazione negativa.

Degli stessi indicatori è stato preso in considerazione, oltre alla situazione presente, anche il trend rispetto al passato: la maggior parte (32%) presenta una situazione in miglioramento, il 29% costante e il 20% in peggioramento; il 16% presenta invece un andamento variabile/oscillante, mentre nel 3% dei casi non è stato possibile fare confronti col passato per assenza di dati confrontabili.

Entrando nel merito delle principali tematiche, e in estrema sintesi, le buone notizie riguardano soprattutto la riduzione delle emissioni in atmosfera di tutti gli inquinanti monitorati, la qualità complessivamente buona delle acque superficiali e sotterranee, la contenuta produzione di rifiuti urbani indifferenziati e l’elevata percentuale di raccolta differenziata, la riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di anidride carbonica, la diversità e la tutela del consistente patrimonio naturale.

Le principali criticità, invece, sono relative alle concentrazioni in atmosfera urbana superiori ai limiti di legge di biossido di azoto e ozono, alla qualità delle acque lacustri (complessivamente sufficiente), alle crescenti pressioni ambientali esercitate dal turismo e dalla mobilità, alla sempre più evidente manifestazione del surriscaldamento climatico sul territorio (aumento delle temperature, fusione dei ghiacciai, fenomeni meteorologici estremi come la tempesta Vaia del 2018). «Ecco perché – aggiunge l’assessore Tonina tenendo conto proprio della situazione delle emissioni in atmosfera lungo l'asse nord della viabilità di accesso alla città di Trento, diviene importante lavorare sul fronte di una potenziata infrastruttura di mobilità in sede fissa che possa limitare i flussi e conseguentemente le emissioni in quell'area. D'altro canto, le criticità nelle aree a maggior densità turistica ci richiedono d’immaginare modelli diversi di accesso: mete come Tovel, le Dolomiti e il Garda richiedono riflessioni ed iniziative condivise per mantenere la loro attrattività entro i limiti della reale fruibilità per i cittadini e per gli stessi turisti».



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