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Giulio Oss da Zava di Pergine all’Oregon





di LINO BEBER

Un'altra pagina inedita sulle vicende dei valsuganotti che partirono per l'estero...


Zava, piccola frazione perginese cara ai conti Crivelli e dove nel 1855 fu costruita la cappella dedicata a san Rocco come ex-voto per lo scampato pericolo del colera, il 21 dicembre 1882 nacque Giulio Oss dai genitori Pietro (1852) e Adelaide Rosa Girardi (1857) di Canezza, dopo di lui arrivarono Lino (1884), Giuseppina (1886), Albina (1988), Emilio (1891), Emilia (1894), Maria (1898), Guido (1903) ultimo “coanif” (la coda del nido) dopo ben 21 anni dalla nascita di Giulio.

Il suo ceppo di Oss fu chiamato Cazzador quando da Vignola il suo antenato Domenico che nel 1739 sposò Lucia Fruet da Vignola scese e si stabilì a Zava.

Nel 1909 Giulio sposò Lucia Boller (1882) di Fierozzo San Felice. Rimasto vedovo Giulio emigrò negli U.S.A. nell’Oregon a Klamath Falls, capoluogo della contea di Klamath che conta oggi poco più di 20 mila abitanti. La città fu fondata come Linkville nel 1867 presso le cascate del fiume Link, che fu poi chiamato Klamath dal nome della tribù indiana che per prima abitò la zona. Lavorò sodo nel campo dell’edilizia costruendo molte case e facendosi un nome nella nuova comunità.

Si risposò con Caroline Martin, familiarmente chiamata Lena, nata in Germania nel 1897 ed emigrata in America, e nacquero le figlie Lena (1922-2021), Mary Emma (1923-1995), Lucy o Lucia (1924-1968) e Rosie o Rosa Ann (1928-1993) tutte felicemente sposate con figli, nipoti e pronipoti. Solo la figlia Lucia da Klamath Falls andò a vivere in California a Salinas dove vivono le figlie Ann e Vicky.

Nel 1930 Giulio volle far conoscere ai suoi familiari il luogo dov’era nato e tornò per un mese nella sua Zava e una fotografia (in alto) immortalò l’avvenimento.

Dopo il mese di ferie Giulio con la famiglia tornò nell’Oregon, dopo lo sbarco a Ellis Island, isolotto alla foce del fiume Hudson nella baia di New York. Nel 1947 Giulio lasciò questa terra, mentre la moglie Lena visse fino al 1990 ultranovantenne.

Questa storia di emigrazione mi è stata raccontata dalla figlia del fratello Guido (1903-1975), Carmela Oss, che ha mantenuto i contatti con le figlie e ora con i nipoti di Giulio, che hanno fatto ancora visita a Zava, dove era nato il papà, nonno, bisnonno e ora anche trisnonno.

Carmela mi ha mostrato le fotografie dei parenti americani, le lettere di Penelope (“Penny”) figlia di Lena e di Rebecca figlia di Rosie spedite dall’Oregon.L’obiettivo è quello di far conoscere e apprezzare ai giovani il territorio in cui vivono, offrendo al contempo strumenti per promuoverlo e valorizzarlo attraverso modalità di comunicazione interattive, che possano dar voce alle storie dei suoi abitanti raccogliendo testimonianze di vita, in una sorta di racconto corale che possa fungere anche da memoria collettiva.

Storie di vite – dove si gioca volutamente sull’ambiguità tra “le vite” e “la vite” – degli eroi che abitano o hanno abitato la valle intesi non tanto come personaggi straordinari quanto come persone comuni che con moltissima fatica e sacrificio hanno lavorato in questo ambiente così difficile, affrontandolo e modellandolo per creare concrete opportunità lavorative per il futuro e contrastare – di conseguenza – l’abbandono che tanto interessava queste terre.



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