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Fulber illustra la Valle dei Mocheni





Il noto artista trentino Fulvio Bernardini ha realizzato due storie a fumetti sulla Valle Incantata. La pubblicazione bilingue è stata promossa e distribuita dalla Comunità Alta Valsugana e Bersntol


Figure di fantasia della Valle Incantata è il titolo della nuova pubblicazione a fumetti bilingue scritta e disegnata dal noto artista trentino Fulvio Bernardini, in arte Fulber, promossa e distribuita dalla Comunità Alta Valsugana e Bersntol in collaborazione con l’Istituto Culturale Mòcheno e lo Sportello Linguistico.

LE DUE STORIE A FUMETTI

Si tratta del quarto appuntamento con i personaggi di fantasia creati da Fulber dedicati alle vicende storico letterarie della Valle dei Mòcheni.

L’iniziativa editoriale varata nel gennaio di quest’anno aderisce a Montagnalibri 2022 del Trento Film Festival e rientra nell’attività di promozione della lingua mòchena.

Raccoglie due storie a fumetti inedite: Operazione Stempa e Metti un Ospel a cena, entrambe divertenti rivisitazioni moderne di alcuni racconti popolari dell’Alta Valle del Fèrsina sulle figure della Strega e dell’Orco, frutto di un precedente studio dell’etnografo trentino Giuseppe Šebesta (Fiaba e Leggenda dell’Alta Valle del Fersina e carta d’identità delle figure di fantasia – Museo degli Usi e Costumi).

La copertina è curata nei colori da Asia Giuliani, alcuni testi delle rubriche sono a firma di Nadia Clementi. Oltre alle narrazioni a fumetti in stile comics, la pubblicazione si completa con rubriche illustrate di approfondimento e schede riassuntive su storia e letteratura delle figure leggendarie coinvolte.

LA STREGA E L'ORCO

TRA BOSCHI E MASI

«L’indagine – afferma Fulvio Bernardini si occupa di mettere in risalto non solo la trama dei racconti, ma anche i luoghi geografici frequentati dai protagonisti, che a differenza dei personaggi, sono reali. La strega mochena cala dal Kiesereck fino ai masi Corn e Job nei dintorni della frazione di San Felice per arraffare i bambini e occultarli nella cantina del Vecchio Maso Marcheli in località Rindel. Anche l’orco traccia un suo percorso abituale, muovendosi tra il Bosco dei Milordi alle pendici del monte Gronlait per calare la sera, depredare la cena dei poveri Jop nell’area di San Francesco e ritornare su al Gronlait, dove si trova la dimora orchesca identificata nel racconto originale all’interno di una vecchia miniera abbandonata».

HÄNSEL E GRETEL

NELLA VALLE INCANTATA

Come riscontrato in precedenza dallo stesso autore, c’è una similitudine tra alcuni racconti mòcheni e cimbri e i classici della letteratura mondiale per ragazzi. Fulber si riferisce alla fiaba La Stempa dove la strega è descritta anche dai fratelli Grimm, con occhi fuoco, vista corta ma con l’udito finissimo. E come nella fiaba di Hänsel e Gretel, anche la Stempa mòchena si diletta a divorare i bambini. Quelli rapiti su ai pascoli alti del Kiesereck, una volta nelle mani della strega, sono trattati allo stesso modo di Hänsel e Gretel: rinchiusi in grandi gabbie, nutriti fino a farli scoppiare, perpetuando il rito dell’assaggio del ditino per capire se il bocconcino è pronto per le fauci della megera.

L’entrata in scena dei nostri protagonisti, Gary e Spike, quest’ultimo, vero eroe della storia, farà il “lavoro sporco” infilandosi nelle pieghe del racconto originario travestito da bambinello innocente per destabilizzare i piani della strega.

Nella pubblicazione trova spazio un ricordo della figura di Diego Moltrer con un contributo illustrato del grande artista Giuseppe Festino.

Moltrer fu uomo di grande passione, forza e determinazione in diversi ruoli politici per la valorizzazione dell’isola linguistica mochena dotato nel contempo di grande simpatia e generosità.

La motivazione della presenza nella pubblicazione è dettata dal fatto che l'allora neo eletto Presidente del Consiglio Regionale di Trento fu nel 2014 promotore del primo numero di questo genere di pubblicazioni dedicate alla Valle dei Mocheni, uscito postumo alla scomparsa del Milordo.


GARY, SPIKE E FULBER

Gary e Spike sono due personaggi a fumetti nati in Trentino a metà degli anni ‘70 dalla matita di Fulvio Bernardini (nella foto).

L’avventura editoriale prende corpo e diventa pubblica nel 1977 sulla Pagina dei Ragazzi del settimanale Vita Trentina, proseguendo negli anni successivi con collaborazioni in ogni settore della comunicazione, radio, televisione, teatro, animazione, pittura, quotidiani e periodici.

Le narrazioni a fumetti ruotano principalmente sul mondo degli umani e sono scritte e supportate da ricerche filologiche dallo stesso autore. Nella costruzione del racconto molto spesso è fatto uso delle inversioni temporali (flashback) per descrivere fatti di un’epoca passata.

Il 2022 segna un importante traguardo editoriale per i due Funny Animals , così definiti dal critico del fumetto Luca Boschi, che raggiungono il ragguardevole traguardo del 45 anni di presenza ininterrotta sulla carta stampata.

Nel 2017 Fulvio Bernardini riceve in Campidoglio una Menzione Speciale per un precedente lavoro a fumetti dal titolo bilingue: Gary e L’uomo del Mondo Altro (Der Mònn Van an Ondra bėlt) dedicato al grande etnografo trentino Giuseppe Šebesta, fondatore tra l’altro del Museo degli Usi e Costumi della Gente trentina. Nel 2020 è finalista a Roma del premio Letterario Nazionale Salva la tua Lingua Locale con una seconda pubblicazione a fumetti bilingue, Antiche Piste (Olta Beng) che racconta le vicende dei Krumer, antichi venditori ambulanti mocheni nella Mitteleuropa.



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