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Ecobonus: il Trentino è pronto a partire in pole position



TRENTO – Il Decreto Rilancio del Governo ha introdotto numerose misure per far fronte alla crisi economica scaturita dall'emergenza Coronavirus, fra cui, agli articoli 119-21, il cosiddetto Ecobonus, che prevede importanti detrazioni fiscali per le spese sostenute in edilizia residenziale per interventi di efficientamento energetico. Il Trentino parte avvantaggiato, avendo percorso già in passato questa strada ed avendo quindi accumulato esperienze significative nel campo del “green building”. Il vicepresidente e assessore all’urbanistica e ambiente Mario Tonina lo ha ribadito questo pomeriggio nel corso di una videoconferenza a cui hanno preso parte anche dirigenti e tecnici provinciali del settore, assieme allo staff del sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri Riccardo Fraccaro.

«E’ un’iniziativa molto importante – ha detto Toninasia per il suo impatto economico e occupazionale, dal momento che favorisce le ditte locali che operano in questo settore strategico dell’edilizia, sia perché va nella direzione della sostenibilità e del risparmio energetico, su cui già ci stavamo muovendo. Il Trentino quindi ci crede molto e offre la sua disponibilità a fare da laboratorio e apripista. In attesa della conclusione dell’iter legislativo alle Camere, proseguiremo nei prossimi giorni gli incontri con gli istituti di credito e l’edilizia cooperativa, che saranno partner importanti della partita».


Il decreto – è stato spiegato dagli interlocutori ministeriali, Daniele Della Bona, responsabile della segreteria del sottosegretario Fraccaro, e Michele Russo, del Nucleo tecnico per il coordinamento della politica economica – sta iniziando il suo percorso di approvazione. Presto si inizieranno a votare gli emendamenti e già entro la fine della prossima settimana potrebbe essere approvato, compresa quindi la norma sugli Ecobonus. Seguiranno due decreti attuativi, uno sulla congruità tecnica degli interventi previsti ed uno sulla congruità dei costi per tipologia di intervento. L’ultimo passo dovrà essere fatto dalla Agenzia delle entrate: dopodiché si potrà partire

Potranno godere del contributo nella forma di detrazione fiscale – pari al 110% delle spese sostenute – coloro che hanno eseguito interventi di risparmio energetico (“cappotti”, impianti termici e così via) sulla prima casa e con ogni probabilità anche sulla seconda casa, a patto che vi siano degli spazi comuni (per semplificare, no a ville unifamiliari). Gli interventi dovranno essere effettuati dal 1° luglio 2020 al 1° luglio 2021, anche se a Roma non escludono in sede di approvazione l’estensione al 2022-2023. Il credito, come detto, potrà essere goduto esclusivamente in forma di compensazione fiscale. Il recupero del credito è fissato in cinque anni.


Nel corso dell’incontro, a cui hanno partecipato la dirigente generale del Dipartimento Territorio, ambiente, energia e cooperazione della Provincia Livia Ferrario, e per Aprie-Agenzia per le risorse idriche e l'energia la dirigente generale Laura Boschini e l’ingegner Sara Verones, sono stati esaminati anche alcuni aspetti più strettamente tecnici relativi al credito d’imposta e alla sua cessione, come pure al ruolo del sistema bancario, che ha la facoltà di predisporre strumenti ad hoc in favore delle imprese o dei committenti. Gli emendamenti in arrivo in questi giorni – è stato confermato – mostrano che la norma è molto attesa e che vi è la volontà di allargarne, se possibile, la portata, in modo particolare per quanto riguarda la sua estensione alle seconde case.



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