Nell'ambito delle celebrazioni per i 50 anni delle Regioni a statuto ordinario si è tenuto questa mattina a Roma un confronto fra rappresentanti istituzionali promosso dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome dal titolo “Dopo l’emergenza la ripartenza: le proposte delle Regioni e delle Province autonome”.
Alla tavola rotonda interregionale era presente anche il presidente della Provincia autonoma di Trento, che ha ricordato l'importante ruolo dei territori nella difficile gestione della pandemia, la loro capacità di assumere decisioni, mantenendo un dialogo costruttivo con il Governo centrale e sapendo anche “fare squadra”.
Tutto questo, ha ricordato ancora il presidente, è avvenuto attraverso un confronto fermo, sostenuto dal mantenimento delle nostre posizioni, talvolta contro una certa attitudine alla centralizzazione - che si nota anche dal numero di impugnative nei confronti dei nostri provvedimenti - che in periodi di emergenza si fa più acuta. Ma è proprio in questa fase, che i territori hanno ancora più bisogno di spazi di autogoverno. Ne sono un esempio le norme sulla semplificazione ratificate alcuni mesi fa dal nostro territorio, impugnate da Roma ma poi riprese in parte nel successivo decreto sulle semplificazioni.
“Dobbiamo quindi continuare ad esercitare il nostro diritto di cercare spazi amministrativi, per dare risposte ai nostri cittadini dentro un corretto solco istituzionale”, ha precisato il presidente, che ha poi affrontato temi attuali quali il bisogno di manodopera agricola - un problema che al momento è in attesa di una risposta concreta dal Governo centrale - e quello delle risorse per gli investimenti e lo sviluppo, non tanto - almeno per il momento - per il reperimento dei fondi, quanto per la possibilità di mettere gli stessi immediatamente in circolo, così da intervenire opportunamente quando i sostegni al reddito, la cassa integrazione e la sospensione dei licenziamenti avranno terminato la loro efficacia.