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Castel Pergine: pulizie di primavera per le cinte murarie e le aree boschive


In questo periodo lungo e difficile per la vita di tutti noi, la Fondazione Castel Pergine ha operato – secondo gli obiettivi statutari – per la manutenzione del Castello, con interventi sulle cinte murarie e nelle aree boschive, virando le numerose restrizioni imposte dalla pandemia verso un buon fine.


La pulizia della cinta muraria inferiore esterna ed interna dalle infestanti è stata avviata da amici e volontari.

L’innesco dell’operazione è stato dato dai Vigili del Fuoco di Pergine che in collaborazione con il Corpo del

locale Soccorso Alpino hanno iniziato a pulire un primo tratto di mura. In seguito, grazie al contributo di alcuni

perginesi e incaricando artigiani locali è stato intrapreso un grande lavoro di pulizia complessiva, mettendo

in luce la tessitura muraria, contrafforti, rinfianchi e antemurali e i merli . L’esito è visibile anche dalla città,

perché il Palazzo Baronale, le Torri e l’Ala Clesiana emergono dal verde insieme al perimetro murario che li racchiude e protegge. I giardini e il parco interno sono stati curati dal generoso impegno volontario , componente vitale per la Fondazione che non sostituisce ma affianca i tanti lavoratori impiegati nel cantiere permanente della conservazione .

Il Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della Provincia Autonoma di Trento si è occupato con tenacia e competenza del ripristino delle superfici boscate a ridosso della cinta esterna, lungo il “Giro dei muri” e nel grande parco di uso pubblico, dopo gli ingenti danni subiti nel 2018 a causa dell’uragano Vaia.

La legna è stata raccolta e donata anche a chi l’ha richiesta per le proprie necessità. Alla tempesta Vaia ed ai relativi schianti da vento è seguito come in altre zone del Trentino un grosso attacco da parte del bostrico, un insetto che attacca le piante già debilitate, in particolare quelle di abete rosso, facendole seccare in piedi nel giro di poche settimane. In questi giorni una ditta specializzata di Pergine è impegnata nel taglio delle piante bostricate e nella rimozione della massa legnosa e della relativa necromassa.

Assieme a queste saranno allontanati anche numerosi soggetti di specie alloctone e infestanti. L’intervento di rimozione delle piante “bostricate” va ad incidere in questo caso in particolare sui rimboschimenti artificiali effettuati nel corso degli anni ’50 del secolo scorso, ad opera di manovalanza prevalentemente femminile assunta nell’ambito dei cosiddetti “Cantieri Fanfani”; l’opera fu in seguito completata da numerose e successive “Feste degli Alberi” a cui tutti i bambini perginesi ebbero in qualche modo a partecipare.

La necessità di rimuovere le piante ammalorate, in particolare per la sicurezza dei passanti e dei frequentatori del parco, ma anche per evitare il propagarsi della malattia alle aree circostanti, ha messo in evidenza i popolamenti autoctoni di latifoglie mesofile e mesotermofile preesistenti alle conifere d’impianto. L’area, ottenute nel 2020 le necessarie autorizzazioni presso tutti gli uffici competenti, si sta poco a poco trasformando in un grande prato, che dal parcheggio al Prà della Panizza raggiungerà il perimetro dell’adiacente Parco Tre Castagni.

Grazie alla collaborazione del Servizio per il Sostegno Occupazionale e la Valorizzazione Ambientale della PAT, delle ditte private, delle associazioni, dei volontari e dei cittadini, forti dell’appoggio dell’Amministrazione comunale di Pergine che ha messo a disposizione del parco le squadre del Progettone e quelle dell’Azione 19, nonché puntualmente gli operai del cantiere comunale, si rende noto che in questi giorni è ripresa l’importante opera di tutela e ripristino che abbellirà il Colle del Castello di un vasto parco, proprietà della Fondazione

ma a valenza pubblica e aperto a tutti. Un ritorno, tra l’altro, alla condizione storica, come dimostrano le fotografie del secolo scorso e le memorie di qualche perginese che ricorda ancora le “rive de castel”, dove in inverno si poteva perfino slittare e sciare.

Crediamo che la cura e l’armonia del paesaggio e la possibilità di vivere esperienze all’aria aperta, siano una nuova attrattiva turistica ma soprattutto una fonte di salute e benessere per tutti noi. Infine la compartecipazione ad un’impresa comunitaria mette in luce la grande valenza sociale del parco per l’intera comunità.

Carmelo Anderle

Presidente CdA Fondazione CastelPergine Onlus


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