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Caldonazzo. Martina Tomaselli, la Golden Girl premiata dal quotidiano sportivo Tuttosport


Martina Tomaselli con la maglia del Sassuolo nel campionato femminile di Serie A (Foto Vignoli)



di PAOLO CHIESA

La forte calciatrice di Caldonazzo ha vinto il premio indetto da Tuttosport. La nostra intervista


Martina, cos’è successo dall’ultima volta che ci siamo sentiti, nel maggio del 2018, quando militavi in Serie A nel Brescia?

«Dopo la cessione del titolo sportivo del Brescia al Milan sono passata al Sassuolo dove ho ritrovato mister Piovani e una squadra giovane con grandi margini di miglioramento. Sono trascorsi ormai quattro anni, nei quali ho avuto la possibilità di giocare sempre, di crescere e di fare molta esperienza. Peccato però che, prima un infortunio al crociato del ginocchio destro alla fine della prima stagione, e poi la pandemia, abbiano rallentato il mio percorso».


Però sei ripartita alla grande...

«Sì, da quando ho ripreso sono sempre stata soddisfatta del mio gioco ed ho pure segnato un gol. Sono molto contenta anche per la crescita della squadra nella quale sono sempre stata titolare. L’anno scorso abbiamo chiuso il campionato al terzo posto, ad un solo punto dal secondo che ci avrebbe permesso di accedere alla Champions League. Anche quest’anno siamo partite molto bene e ora siamo terze dietro Juventus e Roma

Sei riuscita a proseguire anche i tuoi studi?

«Sì, mi sono diplomata in biotecnologie sanitarie all’Istituto Ivo de Carneri di Civezzano e devo veramente ringraziare il preside Scalfi che mi ha permesso di fare gli ultimi due anni da privatista per gestire al meglio il tempo per lo studio. Infatti per me era difficilissimo frequentare la scuola, allenarmi tutti i giorni, perdere i sabati per le partite e magari anche quindici giorni per la Nazionale. Non riuscivo mai ad essere in pari ma alla fine ce l’ho fatta.»


E la Nazionale?

«Dopo l’Under 17 ho continuato ad essere convocata con l’Under 19 e, dopo un anno di pausa dovuto al covid, con l’Under 23. Poi è arrivata la prima convocazione nella Nazionale maggiore. È stata veramente una sorpresa oltre che un onore e uno stimolo per fare sempre meglio ed arrivare a vestire una maglia da titolare. Purtroppo poi mi sono fatta male di nuovo.»

Come è successo?

«In ottobre, durante una partita con la Nazionale Under 23 contro la Spagna, mi sono rotta il crociato del ginocchio sinistro. Mi è dispiaciuto moltissimo perché stavo bene ed ero davvero contenta per come avevo iniziato la stagione. Sono subito stata operata a Roma a Villa Stuart e lì ho iniziato la prima fase della riabilitazione. Dopo quindici giorni sono ritornata a Reggio Emilia dove sto continuando la fisioterapia.»


Però ci sono state anche soddisfazioni...

«Sì, alla fine di novembre mi hanno comunicato di aver vinto il Golden Girl 2021 promosso da Tuttosport e votato da quaranta giornalisti. In pratica è il “Pallone d’oro” come miglior Under 21 italiana. Non riuscivo a crederci, ero felicissima. È stato un premio che è arrivato in un momento di difficoltà e che mi ha dato ancor più entusiasmo per continuare a lavorare e poter rientrare al più presto.»

Com'è stata la premiazione?

«È avvenuto il tredici dicembre al Nuvola Lavazza di Torino ed io ero emozionatissima per dover salire sul palco davanti a tanta gente. Però quando il direttore di Tuttosport Xavier Jacobelli mi ha consegnato il pallone d’oro mi sono sentita veramente orgogliosa e ripagata per i due infortuni.»


Come vedi il tuo futuro?

«Il primo passo è quello di ritornare a giocare il prima possibile. Non vedo l’ora di farlo, perché guardare le mie compagne dalle tribune è veramente dura. Il secondo sogno è quello di migliorare e crescere per arrivare a vestire la maglia della Nazionale maggiore. Per il futuro più lontano vorrei diventare fisioterapista, ma al momento devo rinunciare dato che è una facoltà con obbligo di frequenza e questo non è conciliabile con l’attività calcistica.»


A chi dedichi il Golden Girl?

«Vorrei dedicarlo a Renzo Merlino che mi ha allenato nel Levico, a Giuseppe Cesari e Cristian Peri presidente e direttore sportivo del Brescia, a Giacomo Bramè e naturalmente a mister Giampiero Piovani perché hanno creduto in me e mi hanno portato dove sono adesso. Vorrei inoltre ringraziare l’Audace Caldonazzo, l’US Levico Terme, il Trento calcio femminile, tutti gli allenatori e le ragazze con cui ho giocato e anche tutti quelli che mi seguono sempre con affetto.»

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