Venerdì 27 dicembre la tradizionale festa natalizia del Museo Per Via di Pieve Tesino sarà l’occasione per presentare al pubblico la mostra di stampe “Emilia Fietta, l’ultima dei Badalai”, dedicata a una donna coraggiosa e indipendente, testimone senza tempo di una storia al femminile che ancora oggi viene raramente raccontata. L’evento, completato da intrattenimento per adulti e bambini, inizierà alle 17.00 e sarà aperto liberamente a tutta la cittadinanza.
È in programma per il pomeriggio di venerdì 27 dicembre l’annuale festa di Natale del Museo Per Via di Pieve Tesino: un momento di ritrovo che è ormai diventato una piacevole tradizione, con proposte di intrattenimento per adulti e bambini. Quest’anno sarà anche l’occasione per presentare al pubblico una nuova mostra di stampe, intitolata “Emilia Fietta, l’ultima dei Badalai” e curata da Elda Fietta, scrittrice ed esperta di ambulantato tesino. Non mancherà il divertimento per i più piccoli con una lettura cantata e recitata ispirata al celebre film “Frozen”, che vedrà in scena l’attore e musicista Matteo Ferrari. Dopo la sua esibizione, prevista per le 17.00, la serata proseguirà con l’inaugurazione della mostra, accompagnata dalle sonorità del coro parrocchiale di Pieve Tesino e dalle parole della curatrice, Elda Fietta.
“C’è una tomba nel cimitero di Pieve Tesino, una tomba antica, sul cui marmo i caratteri scolpiti si leggono a fatica. È quella della famiglia dei Fietta Badalai. Tre sono i nomi riportati: quelli di Giuseppe, di Maria sua moglie e dell’unica figlia Emilia, “benemerita pievese”, morta nel 1867”. Inizia così il volumetto che accompagna la mostra e che si deve alla passione della curatrice e al contributo dello studioso francese Dominique Lerch. Il loro lavoro, infatti, prende le mosse dalla piccola memoria locale per aprire lo sguardo ad una storia andata dimenticata: quella della famiglia di commercianti tesini dei Fietta Badalai, attivi nell’Ottocento tra Strasburgo e Metz. Una storia che di emigrazione e di ascesa sociale che riassume quella di molte altri imprenditori tesini, dediti alla compravendita di immagini a stampa su scala europea.
Con una particolarità: la storia dei Fietta Badalai è anche una storia di ritorni, che vedrà un ramo della famiglia reinserirsi nel paese natìo, portandovi nuovi gusti, nuove suggestioni, nuovi panorami. Testimoniati nell’affascinante figura di Emilia, l’ultima discendente della famiglia che nel 1867 morirà di parto giovanissima, a soli 21 anni, non prima però di aver portato per le strade di Pieve Tesino un’immagine nuova della donna e del suo ruolo sociale. Cresciuta in un ambiente cosmopolita, all’abito tradizionale Emilia preferisce i guanti e l’ombrellino suggeriti dalla moda dell’epoca, ama leggere e arreda con gusto la sua casa, è intraprendente e determinata, pronta a mettere la sua ricchezza al servizio delle donne nubili del paese, per procurare alle più povere una dote che permetta loro di sposarsi.
La mostra racconta questa storia attraverso stampe e oggetti appartenuti o prodotti dalla famiglia Fietta Badalai e rappresenta il primo passo di un percorso pluriennale di riscoperta delle storie familiari che hanno contribuito alla vitalità del territorio tesino tra otto e novecento. Storie spesso inghiottite dall’oblio e pure capaci di creare ponti, come in questo caso, tra studiosi locali e studiosi stranieri e di ricordare la ricchezza delle esperienze e degli incontri che sono alla base della grande epopea collettiva vissuta per secoli dagli abitanti del Tesino.
Per l’occasione, a partire dalle 17 l’entrata al Museo sarà libera e gratuita.
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