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Pintarally Motorsport: Silvano Pintarelli, storia di un sogno diventato velocità

Immagine del redattore: il Cinqueil Cinque

2020 VAL TIBERINA

C’è chi la velocità ce l’ha nel sangue… chi addirittura la porta già scritta nel proprio cognome...

Se poi le due cose si uniscono, il risultato non può che essere adrenalinico. Proprio come nel caso di Silvano Pintarelli, per il quale nome e cognome non potrebbero essere più azzeccati.

Infatti Silvano, il cui nome etimologicamente significa “abitante delle selve”, è nato fra i magnifici monti del Primiero, mentre il cognome, Pintarelli, già ruggisce come i cavalli di un motore se lo si legge nella grafia che gli addetti ai lavori assicurano essere la più corretta: Pintarally.

Per chi ha i motori nel sangue, nascere fra i monti del Primiero – patria di sterrati, ma da intendersi quali sentieri per il trekking, nonché di lunghe piste, ma per praticare lo sci – potrebbe assomigliare a una tremenda iattura, paragonabile solo a innestare la marcia sbagliata al momento del via.

Ma per sua fortuna, il Primiero non è solo la patria delle passeggiate e delle sciate.

Da ben 40 anni, infatti, capita che per qualche giorno l'irreale quiete dei boschi venga infranta dal rombo dei motori impegnati nell’ormai leggendario Rally di San Martino di Castrozza.

Un prestigioso appuntamento automobilistico che per vari anni ha visto anche la partecipazione di Carmelo Pintarelli, padre di Silvano, in veste di cronometrista.

E quale padre non porterebbe il proprio figliolo ad assistere, in presa diretta, a un simile ruggente spettacolo? Così – direbbe ancora oggi Giulio Cesare vedendo i bolidi varcare il passo del Manghen, novello Rubicone per cavalli motorizzati – "il dardo è tratto".

Anzi, il danno è fatto, perché Silvano finisce letteralmente fuori giri, cominciando a derapare, fino a contrarre un’inguaribile malattia per le corse e per la velocità.

E per quanto ai bambini si dica sempre – "guardare, ma non toccare" – Silvano ben presto si stanca di essere solo uno spettatore di quelle formidabile performance lungo le strade della sua valle; così nel 1981 sale in macchina e inizia a gareggiare in qualità di navigatore. Ma quasi subito si accorge che tenere in mano il volante, anziché il cronometro, è molto più eccitante. Il cambio di postazione nell'abitacolo avviene in men che non si dica.

Nel 1983, infatti, Silvano Pintarelli esordisce come pilota in questo sport che per lui, gara dopo gara, diventa una vera e propria ragione di vita.

Purtroppo, come spesso capita a chi nelle proprie prestazioni insegue sempre il limite, il pericolo rimane lì in agguato e una frazione di secondo, una piccola disattenzione o un pizzico di sfortuna possono costare caro.

Per Silvano quel momento arriva nel 2010 quando, mentre è impegnato come sempre al massimo nel Rally di Negrar, in Valpolicella, rimane coinvolto in un terribile incidente che lo porta a dire addio alle gare. Ma non al mondo dei motori.

Silvano mitiga l’assenza di adrenalina delle gare facendo da apripista ufficiale della Trento-Bondone, sempre alla guida di vetture di ultima generazione. Si tratta però di una magra consolazione per chi è abituato a ben altre emozioni. Ecco allora che forse gli torna in mente quel vecchio proverbio: “Se la montagna non viene a Maometto, allora Maometto va alla montagna».

Tradotto: se Silvano non può più gareggiare, qualcuno può sempre farlo al posto suo. E chi meglio dei giovani avrebbe potuto incarnare la sua grande passione automobilistica, rimasta intatta e pura come ai tempi in cui accompagnava il padre al Rally di San Martino di Castrozza? I giovani, si sa, abbondano d’entusiasmo, ma peccano almeno di due cose. La prima è l’esperienza, per la quale Silvano mette a loro disposizione tutto il suo smisurato bagaglio di pilota. La seconda cosa che spesso ai giovani manca, per affrontare uno sport come questo molto impegnativo sotto il profilo economico, sono senz’altro i soldi. Per gareggiare occorre avere alle spalle una buona organizzazione, una scuderia!

Quella che Silvano Pintarelli fonda a Rovereto nel 2011 e il cui nome non poteva che essere Scuderia Pintarally Motorsport a.s.d. Con l’aiuto dei primi sponsor Silvano riesce a mettere in pista una decina di piloti, numero che nel corso degli anni è cresciuto esponenzialmente fino ai 45 di oggi, iscritti nei vari campionati italiani ed europei sia in ambito rallystico, sia in pista.

Di norma la scuderia Pintarally Motorsport a.s.d. si presenta al via in circa 100/110 gare all’anno, una media davvero impressionante che testimonia – se ve ne fosse bisogno – il grande impegno con cui Silvano sta affrontando questa sua seconda giovinezza motoristica.

Nel 2020, purtroppo, a causa della pandemia la media è stata abbassata a 64 gare tra rally/salita/pista/slalom/kart, ma lo spirito è rimasto quello ruggente e combattivo di sempre, tanto che non sono mancati risultati prestigiosi come la vittoria al Challenge Raceday Terra con Alessandro Bettega su Skoda Fabia R5 del Team Erreffe; il 3° assoluto nel Campionato European Series AM GT4 con Giuseppe Ghezzi su Porsche 997 GT4; il 1° posto nella finalissima Aci Rally Cup classe RSTB1 con Rino Lunelli navigato da Valentino Morelli su Mini Cooper S; il 2° posto nel Campionato Italiano Rally Junior 2 Ruote Motrici con Fabio Farina su Peugeot 208 R2B; il 5° posto di Scuderia nel Campionato Italiano Rally.

Come anticipato, dopo il ritiro dalle corse il desiderio più grande di Silvano Pintarelli è sempre stato quello di dare spazio ai giovani piloti, un obiettivo che tante scuderie si pongono sulla carta, ma che spesso finisce per rimanere solo un auspicio poiché le difficoltà, non solo economiche, sono sempre tante in un mondo complesso come quello dei motori. Così, per fare in modo che un bel sogno si trasformi in una concreta realtà, dal 2017 Silvano Pintarelli ha promosso il Progetto Giovani. In pratica, per un anno, la scuderia segue e scommette su un giovane talento come se fosse un pilota ufficiale, mettendogli a disposizione uno staff di 5/6 persone, le quali indirizzeranno la giovane promessa su tutti i fronti, con corsi di formazione sulla guida nei vari terreni, lezioni sulla stesura delle note, corso di primo soccorso, sull’alimentazione, sul marketing, sulle gomme, oltre alla necessaria preparazione fisica, aspetto fondamentale – contrariamente a quanto molte persone credono – anche per uno sport che non si effettua prettamente con il fisico come possono essere le discipline dell’atletica. Un progetto talmente concreto e ben strutturato che è stato sposato anche dal marchio Trentino, nonché dalla Provincia autonoma di Trento.

Il 2020, ironia della sorte, doveva vedere come candidato a giovane promessa proprio il figlio di Silvano, Matteo Pintarelli, il quale purtroppo, vista l’emergenza sanitaria in atto, ha potuto partecipare ad una sola gara a causa dell’annullamento di gran parte delle gare di campionato.

Ma la Scuderia Pintarally Motorsport a.s.d. – che vede Silvano Pintarelli presidente, sua figlia Silvia vicepresidente, il figlio Matteo direttore sportivo, Mauro Bettega segretario e Federico Manica consigliere – non si dà certo per vinta e già scalda i motori in vista della prossima agguerritissima stagione, ringraziando tutto lo staff, i piloti e soprattutto i preziosissimi sponsor che le consentono di tenere alta la bandiera dei motori anche in Trentino, terra notoriamente di sciatori e camminatori. Destino sportivo che probabilmente avrebbe atteso anche Silvano Pintarelli, se non fosse stato per colpa – o per merito – di quel cronometro che gli trasmise la malattia della velocità, a due passi da casa.



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