Era atteso l’incontro di oggi pomeriggio, annunciato ieri, fra i vertici della Provincia, assieme a quelli delle altre Regioni italiane, e il Governo, per le misure anticovid. Alle ore 17 però il Governo non si è espresso, rimandando ogni cosa ad una nuova riunione, domani, alle 12.
«Per consentire agli operatori commerciali di organizzarsi – ha detto il presidente Maurizio Fugatti nella consueta conferenza stampa– possiamo dire che le previste nuove restrizioni al momento restano confermate dal 24 dicembre. Domani però potrebbe cambiare la classificazione delle Regioni e Province autonome, fra cui anche il Trentino. Sapremo nelle prossime ore se rimarremo zona gialla o diventeremo arancione. Solo dopo avere avuto un responso dall’Istituto superiore di sanità su questo punto fondamentale potremo dare seguito ad eventuali decisioni su scala provinciale. I nostri parametri non sono peggiorati rispetto alla settimana scorsa, quindi attendiamo con serenità l’esito dei tecnici. In quanto all’indice Rt, dalle nostre informazioni, potrebbe crescere su base nazionale, e in questo caso crediamo che anche in Trentino potrebbe salire in termini proporzionali».
Dal 1° di settembre 993 persone dell’Azienda sanitaria sono state contagiate dal Coronavirus; di queste ne sono già guarite 803. Lo ha chiarito il dottor Antonio Ferro, direttore del dipartimento prevenzione dell’Apss, rispondendo ad una domanda posta in conferenza stampa.
Per quanto riguarda le terapie farmacologiche al contagio, oltre naturalmente all’ossigeno, sono importanti i cortisonici e qualche retrovirale, ma soprattutto lo sforzo è quello di tenere i pazienti fuori dalle terapie intensive. Superata questa soglia, la prognosi finale dipende generalmente dalle condizioni di salute del paziente, nonché dall’età.
Qual è la situazione più a rischio contagio? Giova ripeterlo: trovarsi in un locale chiuso, affollato, e togliersi la mascherina. Anche in ambito familiare bisogna comunque fare attenzione, soprattutto agli anziani; il che significa non trattenersi troppo con loro, non mangiare assieme, continuare a indossare la mascherina. Infine, no agli assembramenti in piazze e negozi.
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