
«Ho voluto aprire, non solo simbolicamente, la sede delle istituzioni alle generazioni future. Quella dell’Università popolare trentina è una forma originale, pressoché unica, di gestione collettiva interna che viene dal basso, portata avanti dagli stessi ragazzi che la frequentano. Ed il loro parlamentino si è così riunito oggi nell’aula del Consiglio regionale» spiega il vicepresidente del Consiglio regionale Roberto Paccher.
L’uomo politico, lo scorso mese di febbraio, avevo invitato la Camera degli studenti dell’ Upt, il parlamentino appunto, a tenere i prossimi lavori in Consiglio regionale. Paccher a febbraio era intervenuto presso la facoltà di giurisprudenza di Trento ai lavori della Camera degli studenti e del Senato dei docenti dell'Università Popolare Trentina, 70 ragazzi e dieci professori.
Quali funzioni svolga questo parlamento scolastico lo ricorda il direttore amministrativo dell’Upt, Maurizio Cadonna: «L’organismo è stato istituito 3 anni fa per sperimentare la democrazia interna nelle classi e siamo l’unica scuola in Italia ad essersi dotata di uno strumento simile. E il regolamento disciplinare dell’Upt, quello che raccoglie diritti e doveri degli studenti, è stato pensato ed approvato da loro. Oggi nell’aula dell’Autonomia abbiamo approvato alcune modifiche al nostro regolamento per renderlo sempre più adatto ad una scuola moderna e favorire un dibattito efficace tra studenti e docenti» chiude Cadonna. La scuola professionale presieduta dal senatore IvoTarolli conta attualmente su 6 sedi dislocate sul territorio provinciale, ultima attivata quella di Borgo, per un totale di circa 1000 studenti.
