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Stefano Casagranda «La Coppa d'Oro? Una delle gare più belle nella carriera di un ciclista»


Stefano Casagranda a sinistra e Ugo Segnana a destra. Al centro il DS e il corridore vincitori dell'ultima edizione 2019



Stefano Casagranda, presidente del Veloce Club Borgo, dopo lo stop del 2020 per il Covid, finalmente ritorna la Coppa d’Oro…

«Per noi è una vera gioia ripartire con la Coppa d’Oro, benché le difficoltà siano aumentate e non solo per le note ragioni sanitarie. A soffrire è anche l’aspetto

economico, perché una buona parte dei nostri proventi per l’organizzazione deriva dalla festa di San Prospero. Due anni senza San Prospero per noi è stato un duro colpo. Ma siamo gente abituata ad andare in bici e quindi a fare fatica. Ce la faremo anche questa volta».


Ripartire è senz’altro un segnale positivo, ma con quali modalità lo farete?

«Faremo il più possibile nel solco della tradizione, seppur nel rispetto delle regole. All'inizio la Federazione ciclistica nazionale aveva limitato le iscrizione a massimo 200 corridori. Per noi sarebbe stata una beffa, perché la Coppa d’Oro è una manifestazione unica anche per l’elevato numero di partecipanti. Alla fine per fortuna siamo riusciti a strappare una deroga. Così avremo più di cinquanta squadre nazionali e internazionali».


Stefano, un tuo ricordo della Coppa d’Oro da corridore?

«Da ciclista partecipai nel 1988 e nel 1989 con la maglia numero 1 di campione italiano. Poi ho avuto la fortuna di fare il ciclista professionista, ma per me non aver vinto la Coppa d’Oro rimarrà sempre un grande rammarico».


Che cosa rappresenta la Coppa d’Oro per un ciclista?

«Una grandissima festa. Anche i grandi campioni la ricordano come una delle gare più belle della loro carriera. Inoltre per tanti ragazzi rappresenta la prima volta che si ritrovano a gareggiare con ciclisti di altre nazioni, senza contare che si tratta di un primo passo verso un ciclismo di alto livello».

Per Borgo e per la Valsugana, invece, che cosa significa questa gara?

«Un evento sportivo ma anche promozionale di grande rilievo, con fortissima risonanza nazionale e internazionale».


Un tuo bilancio come presidente del Veloce Club Borgo?

«Sono ormai dieci anni che lavoro con tutto lo staff. Siamo

un gruppo molto affiatato e per questo riusciamo a fare bene. Come Veloce Club siamo primi in classifica come squadra. Un bel gruppo che può fare bene. Il mio sogno da presidente è che un nostro ragazzo vinca la Coppa d’oro e diventi professionista. Poi mi auguro che tutti quelli che corrono in bicicletta abbiano un futuro pieno di soddisfazioni, perché il ciclismo ti aiuta a stare al mondo e a diventare una persona corretta».

Più giovane rispetto alla Coppa d’Oro, ma non per questo meno blasonata, è la Coppa Rosa in programma sabato 11 settembre...

«Verissimo. Oltretutto anche noi da quattro anni abbiamo una squadra femminile e quest’anno abbiamo fatto un accordo con la Forti e Veloci, creando una nuova squadra femminile allargata a tutta la provincia. Tante di loro gareggeranno alla Coppa rosa e alla Coppa di Sera».


Un auspicio per questa edizione 2021 così travagliata?

«Spero che la gente arrivi, si diverta, che ognuno dei ciclisti torni a casa con la soddisfazione di aver fatto bene... e che si ricordino di Borgo per tanti anni».











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