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Riapre anche il Museo della Guerra per visite guidate e attività su prenotazione per le scuole


Due mesi di lavoro intenso permetteranno al Museo di offrire al pubblico un percorso di visita arricchito, con nuovi allestimenti e mostre temporanee. Nel frattempo, ogni settimana visite guidate per piccoli gruppi alle collezioni del Museo e al Castello, con proposte anche per le famiglie a partire dal 5 febbraio e dal 1° febbraio vengono ripristinati anche i servizi legati agli Archivi e alla Biblioteca.


Le porte del Museo si apriranno una volta alla settimana a partire da venerdì 5 febbraio per una visita guidata su prenotazione, alternando percorsi nel Museo, nel Castello e proposte per le famiglie, tutti con tariffe agevolate. Un’iniziativa piccola, ma significativa, che viene incontro ai bisogni culturali dei cittadini e che per essere realizzata, in questo difficile momento, ha trovato il sostegno di un’azienda roveretana, la Wegher srl, che di recente è diventata partner del Museo, a conferma dell’importanza delle alleanze strette dall’istituzione sul territorio. Le scuole poi, che per il Museo della Guerra sono da sempre un pubblico di riferimento, potranno concordare con la sezione educativa l’accesso nelle sale per svolgere attività con gli esperti, e tornare così a condividere un’esperienza alla quale hanno dovuto rinunciare per molti mesi. Dal 1° febbraio vengono ripristinati anche i servizi legati agli Archivi e alla Biblioteca del Museo, che tornano ad essere accessibili per studenti e ricercatori su prenotazione, seppur con qualche limitazione per garantire la sicurezza (tutte le informazioni si trovano sul sito del Museo). Il periodo di chiusura sarà denso di impegni per il Museo, che a marzo accoglierà i visitatori con alcune novità nel percorso espositivo: un rinnovamento degli apparati illustrativi nelle sale dedicate all’Ottocento e una nuova mostra fotografica a partire dal 27 marzo. “Libia, una guerra lunga vent’anni” sarà il titolo dell’esposizione che mostrerà le immagini realizzate in Libia tra il 1918 ed il 1919 da Giovanni Voltolina. Le fotografie appartengono ad un vasto fondo archivistico che spazia da inizio Novecento alla fine della Seconda guerra mondiale e che comprende quasi 1.400 fotografie, documenti personali, carte topografiche e documentazione familiare, donato al Museo negli anni Novanta e riordinato nel 2019 grazie al contributo della Fondazione Caritro. Si lavora anche per altre iniziative che vedranno coinvolto il Museo nel corso dell’estate. La chiusura prolungata permetterà infine al Museo di portare avanti i complessi lavori di riallestimento degli spazi espositivi permanenti, dopo la riconsegna degli spazi del Castello con il IV e V lotto dei lavori di restauro.



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