Ha fatto tappa ieri in Primiero il percorso di presentazione della proposta di riforma che vede protagonista l’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento. I contenuti della nuova riforma territoriale di Apss sono stati presentati nel tardo pomeriggio di ieri presso la sede della Comunità di Primiero ai rappresentanti istituzionali della comunità, in particolare al commissario della Comunità Roberto Pradel, i sindaci e tecnici dei cinque Comuni. La riforma è stata illustrata dall'assessore alla salute della Provincia autonoma di Trento Stefania Segnana e dal direttore generale f.f. di Apss Antonio Ferro. Presenti anche il dirigente generale del Dipartimento Salute e politiche sociali Giancarlo Ruscitti e numerosi dirigenti Apss, tra i quali il direttore f.f. dell'Integrazione socio sanitaria e dell'Unità operativa cure palliative Gino Gobber, il direttore amministrativo Andrea Maria Anselmo e il responsabile del Servizio processi assistenziali ospedalieri Paolo Barelli.
«Siamo qui per un incontro interlocutorio, perché vogliamo che la riorganizzazione sia quanto più condivisa con i territori. Questo lavoro ha avuto inizio prima della pandemia e proprio quest’ultima ha messo in luce la necessità di ripensare il modello organizzativo di sanità e ha introdotto una straordinaria valorizzazione delle attività sanitarie sul territorio ed in particolare delle azioni preventive e di promozione della salute della persona e della sua comunità. Ad ottobre abbiamo ricevuto un documento con delle richieste puntuali, parte delle risposte le troverete all’interno della nuova riforma. Il nostro obiettivo è quello di dare le migliori risposte ai cittadini e alle comunità», ha detto l'assessore Segnana.
Nel corso della serata è stato presentato dapprima il quadro teorico, quindi la struttura dell’azienda con gli organigrammi e nel contempo mostrato come si concretizzano i principi della risposta sanitaria territoriale nell’organizzazione. Il direttore generale f.f. di Apss Antonio Ferro ha spiegato che si punta ad una interfaccia forte tra ospedale e territorio, cercando di dare alle amministrazioni locali degli elementi di continuità anche con l'assistenza sociale. La proposta di riforma permette una maggiore capillarità e penetrazione sul territorio dei servizi e definisce sei distretti in base a parametri oggettivi, con i tre obiettivi di omogeneità ed equità e semplificazione e decentramento.
Vengono poi ripristinati i dipartimenti ospedalieri e creati tre nuovi dipartimenti transmurali: pediatrico, ostetrico-ginecologico e "anziani e longevità". Previsti poi alcuni incarichi di percorso, come ad esempio la diabetologia, collegati al territorio. Altro aspetto legato all’idea di sanità territoriale che si interseca con la riforma della medicina di famiglia è quello delle reti professionali, per una visione della sanità "di prossimità", che intervenga sulle cure a casa per chi ha un primo livello di necessità, riservando le cure ospedaliere ad un secondo livello di gravità. Il decentramento sarà attuato anche dal punto di vista amministrativo. Come ha illustrato il direttore amministrativo di Apss Andrea Maria Anselmo la riforma prevede una riorganizzazione degli uffici amministrativi, che saranno più vicini al territorio senza gravare sulla spesa totale e senza l'incremento delle posizioni direzionali e posto l'accento sulla forte sinergia tra le unità locali e le famiglie, che potrà svilupparsi grazie al raccordo dei distretti. Si è poi parlato della scommessa sulle professioni sanitarie, con le sei nuove strutture infermieristiche complesse, le reti cliniche dei medici di famiglia, la necessità di soddisfare le esigenze delle valli con l'attrattività per i professionisti.
Uno dei cardini della riorganizzazione, è rappresentato dalla prevenzione e la necessità di mettere a fattore comune le risorse disponibili. L’obiettivo è di standardizzare e omogeneizzare le risposte e potenziare la presa in carico e la conoscenza dei bisogni di salute sull’intero contesto provinciale, oltre a garantire efficacia ed efficienza nei livelli essenziali di assistenza, come ha spiegato il direttore facente funzioni per l’Integrazione socio sanitaria di Apss Gino Gobber.
Da parte dei presenti è arrivato un generale apprezzamento per la condivisione della presentazione e alcune domande. Tra le richieste avanzate dal commissario della Comunità e dai sindaci il rinnovo della convenzione con l’ospedale di Feltre, presidio ospedaliero di riferimento per gli abitanti del Primiero. Sul tema il dirigente Ruscitti ha rassicurato i presenti sottolineando come ci sia la volontà di rinnovare e potenziare la convenzione, andando a definirne gli apporti in termine di prestazioni in una logica di scambio e valore aggiunto per entrambi i territori. Rimane ancora da risolvere il nodo – fondamentale per i cittadini – del mancato dialogo tra i due sistemi informatici, in particolare nella lettura dei referti. Su questo l’impegno per trovare al più presto una soluzione. Infine, è stata ricordata l’attivazione con successo sul territorio del progetto Spazio argento.
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