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Pergine. Flavio Stelzer è andato in pensione





di GIUSEPPE FACCHINI


Flavio Stelzer, funzionario e capo ufficio del Team Amministrativo Unico della Direzione Lavori Pubblici e Patrimonio di Pergine Valsugana, è andato in pensione dopo 38 anni di lavoro nell’amministrazione comunale.


Dopo qualche anno di esperienza nel settore privato, Flavio Stelzer era stato assunto al Comune di Pergine Valsugana all’ufficio edilizia il 21 ottobre 1985.

Un percorso pluridecennale, sempre svolto con grande impegno, in particolare nel settore delicatissimo degli appalti pubblici, che lo ha portato ad essere apprezzato e stimato da tutti.

Ha lavorato anche nella gestione associata dei comuni di Levico Terme, Novaledo e della Valle dei Mòcheni. Per anni è stato consulente del settore presso il Consorzio dei Comuni Trentini.


Stelzer, qual è l’ultimo lavoro che ha seguito?

«L’appalto dei servizi di pulizia per 3.260.000 euro e l’appalto di un ponte, quello del “Pont de fer” in viale Dante sul torrente Fersina. Ora invece mi incammino sul ponte che collega la vita lavorativa ad una nuova e diversa, più libera, che spero sia generosa in soddisfazioni e salute».


Chi desidera ringraziare?

«Il mio pensiero e il mio ringraziamento va a chi ha creduto in me, nelle mie potenzialità e ci ha investito; riconosco di aver avuto la fortuna di incontrare superiori e collaboratori che hanno riposto in me la loro fiducia che ho cercato di meritare. Il grazie maggiore va alle collaboratrici (attuali e passate) e ai collaboratori (attuali e passati) che mi hanno supportato costantemente e si sono spesi nel lavoro consentendo alla squadra di raggiungere gli obiettivi, risolvere imprevisti, varie criticità e urgenze; a loro lascio una parte del mio cuore, con tante emozioni e tanti ricordi. Ho sempre trovato una buona parola anche nei momenti di difficoltà».


Un settore complesso quello degli appalti.

«Sì, molto, grazie anche a chi mi ha sopportato o, meglio, ha sopportato le prese di posizione richieste dal mio ruolo di capo-ufficio TAU e della centrale di committenza; è noto che il mondo degli appalti richiede precisione, impegno e approfondimento costante. Per questo vado orgoglioso di aver gestito negli anni appalti per milioni di euro e di aver affrontato le diverse difficoltà, le gestioni associate, la litigiosità delle imprese, qualche procedura fallimentare e di non aver mai perso un ricorso».

Ed ora a cosa si dedicherà?

«Ad andare in montagna e a stare vicino alla mia famiglia».

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