Oggi, 28 ottobre, cade il quinto anniversario della tempesta Vaia, evento meteorologico straordinario che ha lasciato una cicatrice profonda nell’ecosistema delle Dolomiti: ben 42 milioni di alberi abbattuti in poche ore, più di 400 comunità esposte a rischio idrogeologico, danni economici pari a 5 miliardi di euro e un territorio inevitabilmente segnato.
A cinque anni da quella notte, una lezione l’abbiamo imparata: “La nostra responsabilità rispetto ai cambiamenti climatici è far sì che gli eventi negativi diventino opportunità per crescere e cambiare in meglio – Federico Stefani, founder VAIA – ed è proprio l’idea di cambiamento che ci vieta l’immobilismo e la passività. Per far fronte a questi fenomeni, oggi più che mai, ci vengono richiesti concretezza, studio, creatività e impegno, a sostegno del territorio e delle comunità che lo vivono”. Sempre oggi 28 ottobre, VAIA spegne anche la sua quarta candelina, con la soddisfazione di aver raggiunto risultati molto importanti. Giuseppe Addamo, founder VAIA: “Ci eravamo posti l’obiettivo di mettere a dimora 100.000 alberi grazie alle vendite di VAIA Cube (il nostro amplificatore di suoni per smartphone, realizzato con legno di recupero) e siamo felici di annunciare che ne sono già stati piantati oltre 90.000 su tutto l’arco dolomitico!” Ma la riforestazione procede a ritmi ancora lenti, rallentata da un’altra minaccia innescata dalla tempesta: il bostrico. Questo piccolo coleottero ha approfittato dei tronchi degli alberi caduti per proliferare, complici anche gli inverni troppo miti, mettendo ancora più rischio il patrimonio naturale delle Dolomiti e compromettendo la stabilità degli ecosistemi forestali colpiti. Nelle aree sferzate dalla tempesta Vaia si assiste così a una vera e propria moria degli alberi che erano riusciti a resistere alla forza del vento: ettari di bosco che sembrano “bruciati”, migliaia di alberi morti, tristi scheletri destinati inevitabilmente ad essere abbattuti. “In VAIA riusciamo a recuperare anche questo legno più sfortunato, per realizzare il nostro VAIA Cube imperfetto” – afferma Federico – “ma sono necessari più alberi sani e azioni di riforestazione su larga scala per far fronte al problema, per avere un impatto ambientale e sociale.”
Questo parassita sta infatti mettendo in pericolo la biodiversità e compromettendo la capacità delle foreste di assorbire il carbonio atmosferico, contribuendo così al cambiamento climatico. Una situazione che richiede una risposta urgente e decisa. Questa data, quella del 28 ottobre, richiama l'attenzione di tutti sulle sfide che dobbiamo affrontare per proteggere il nostro Pianeta.
Solo lavorando insieme possiamo ripristinare la bellezza e la vitalità dei nostri territori. La parola d’ordine, dunque, è cooperazione: per garantire il successo degli sforzi è fondamentale l’impegno congiunto a livello locale e nazionale, da parte degli enti pubblici, dei singoli cittadini e delle aziende. Ed è per questo che l’impegno di VAIA si sta allargando anche al mondo dell’impresa, coinvolgendo nel proprio progetto altre aziende, che diventano veri e propri partner di sostenibilità. Così Giuseppe Addamo: “L’obiettivo è generare e consolidare una cultura della sostenibilità per gli stakeholder, attraverso attività formative ed esperienziali che consentono di vivere un evento immersivo nella cornice unica delle Dolomiti”. Rimboccarsi le maniche e piantare nuovi alberi non è solo un dovere verso le prossime generazioni, ma un investimento nella salute del nostro Pianeta. Per raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030, infatti, riforestare è fondamentale: aiuta a mitigare i cambiamenti climatici, riduce l'erosione del suolo, migliora la qualità dell'aria e dell'acqua, fornisce habitat per la fauna selvatica e sostiene le comunità locali attraverso l'ecoturismo e la gestione responsabile delle risorse forestali. Paolo Milan, founder VAIA: “Non vediamo questo anniversario come qualcosa di negativo, ma facciamoci invece un bel regalo: la promessa di impegnarsi concretamente per il nostro territorio e per un futuro più sostenibile”. Tanto è già stato fatto, soprattutto in termini di pulizia e messa in sicurezza dei boschi, e tante sono le iniziative di riforestazione, di recupero del legno, di ricerca scientifica, di educazione ambientale e di sensibilizzazione. Facciamo rete, scegliamo le azioni che più ci rappresentano e, insieme, let’s #facewhatmatters.
LA STORIA DI VAIA Siamo nati da Vaia, la tempesta che nel 2018 ha sconvolto le Dolomiti. Quei territori sono la nostra casa e Vaia è stata una chiamata: dovevamo agire, e lo abbiamo fatto creando oggetti in legno di design realizzati col materiale delle foreste ferite. Oggi VAIA è molto di più: è un progetto di sostenibilità che si fonda sul riutilizzo di materiali per la costruzione di prodotti di artigianato etico. Coinvolgiamo le comunità locali e restituiamo al territorio parte dei ricavi, investendo in progetti di valore sociale e ambientale. LA MISSION – #FaceWhatMatters Affrontiamo le sfide sociali e ambientali in territori specifici, creando un movimento globale di impatto positivo sulle persone e sul pianeta. Per fare sostenibilità non basta raccontare storie, serve costruire alternative concrete. Ecco perché i nostri prodotti raccontano storie che si traducono in realtà: fare artigianato eco- friendly significa dare voce a un territorio e alla sua fragilità, coinvolgere le persone che in quel luogo vivono, contribuire a far rinascere ambienti naturali e sociali. LA VISION Ci ispiriamo al bosco per fare sostenibilità ambientale: come tanti alberi insieme, agiamo per progettare azioni che incidano sul territorio, sia in contesti alpini che cittadini. Ci rivolgiamo a privati e aziende, facciamo formazione e informazione, convinti che solo insieme si possa fare la differenza. Il potere della nostra community è la positività: sono entusiasmo, responsabilità e coraggio i valori che ci guidano. I PRODOTTI – DESIGN CHE PARLA AL FUTURO Ogni nostro oggetto è pensato per riconnettere l’uomo alla natura: ognuno può contribuire a generare bellezza insieme a VAIA, con un acquisto sostenibile che ridia vita alle foreste distrutte dalla tempesta e contribuisca alla tutela dei ghiacciai. VAIA CUBE - AMPLIFICA LA RINASCITA Un elemento completamente naturale in grado di potenziare l’oggetto tecnologico più usato, lo smartphone. Per ogni Cube venduto, viene piantato un albero: con il supporto della nostra community, ad oggi ne abbiamo messi a dimora oltre 90mila. VAIA CUBE IMPERFETTO - LA BELLEZZA DELL’UNICITÀ L’imperfezione che racconta una storia e si fa unicità: è questo VAIA CUBE IMPERFETTO, che nasce dagli alberi caduti nei luoghi più impervi ed esposti per molto tempo all’umidità e alle intemperie. Un amplificatore macchiato da imperfezioni naturali e quindi ancora più prezioso, perché vuole ridare dignità anche a questi alberi più sfortunati. VAIA JOY – L’ENERGIA DEL COLORE Le cromie di VAIA CUBE JOY si ispirano ai colori della natura per colorare l’amplificatore e renderlo un oggetto di design in legno sostenibile ancora più originale, capace di dare voce alle molteplici emozioni della personalità, come la gioia, la freschezza e la libertà di esprimersi. VAIA FOCUS - METTI A FUOCO L’ESSENZIALE Una tecnologia antica, la lente Fresnel, applicata alla tecnologia più contemporanea: quella dello smartphone. Nasce così VAIA FOCUS, la versione ottica dell’amplificatore CUBE. Grazie ad ogni acquisto si riescono a finanziare lo studio dei ghiacciai (con l’Università Ca’ Foscari) e missioni di clean-up alpino (con Summit Foundation) e di recupero dei teli geotessili (con Glac-Up).