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La casa delle arti di Eugenio Prati sarà presto realtà



Nel comune di Castel Ivano si sta realizzando la "Casa delle Arti" dedicata a Eugenio Prati, pittore valsuganotto scomparso nel 1907...


di Giancarlo Orsingher


CASTEL IVANO – A 113 anni dalla morte del celebre artista Eugenio Prati, sta trovando concretizzazione l'iniziativa dell'amministrazione comunale di Castel Ivano che porterà a breve alla nascita, proprio ad Agnedo, della “Casa delle Arti Eugenio Prati - CAP”.



COME CI SPIEGA l'assessore alla cultura Giacomo Pasquazzo, si tratta di un progetto culturale partito a fine 2018 grazie a un gruppo di consiglieri comunali, di maggioranza e di minoranza, che ha lavorato per trovare il modo di valorizzare al meglio la figura dell'illustre compaesano.Tutto è iniziato con il contatto e la disponibilità dell'unica erede in linea di retta di Eugenio Prati - la pronipote Patrizia Giro che vive fra Piemonte, Trentino e Toscana – disponibile a cedere alcune delle opere dell'artista in suo possesso: si tratta di quindici dipinti, valutati complessivamente circa 231mila euro, che il Comune di Castel Ivano ha recentemente acquistato e tra le quali figurano un autoritratto dell'artista, un ritratto della figlia Raffaella bambina, un altro con tutti e tre i suoi figli e una “Casera di Lefre”.


Alle opere dovrà essere data una degna sede espositiva e questa è stata individuata nell'ex municipio di Villa Agnedo che, se tutto andrà secondo le aspettative, sarà cofinanziata dal progetto LEADER: il Comune ha infatti presentato domanda di contributo al GAL “Trentino orientale” prevedendo l'allestimento di uno spazio per esposizioni temporanee, incontri e convegni, una reception/bookshop e un’area destinata alle esposizioni permanenti.

285 mila euro è il costo preventivato dell'intervento (169mila euro l'importo del finanziamento richiesto al LEADER), al quale dovranno essere aggiunte delle somme per vari altri interventi, tra i quali un'adeguata climatizzazione e l'impianto di sicurezza.

L'auspicio è che nella primavera del 2021 la struttura possa essere inaugurata.

L'intenzione è però di andare oltre alle 15 opere appena acquistate, a partire dalle altre 25 in possesso della pronipote che si è detta disponibile a metterle in futuro a disposizione della “Casa” in modo da poterle far fruire dalla comunità.

Si potrà così arrivare ad esporre almeno 40 dipinti del Prati, numero che peraltro rappresenta meno di un decimo delle 523 opere censite come sue, molte delle quali scomparse negli anni, altre distrutte durante le guerre mondiali, altre ancora di proprietà di musei, enti pubblici, fondazioni private, collezionisti.


La collaborazione già assicurata dal MART-museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto consentirà però di poter avere a disposizione, magari per mostre temporanee, altre opere del Prati in possesso del museo o che lo stesso può procurare. La collaborazione con il MART non si limiterà però a questo: il 3 dicembre scorso il museo roveretano ha preso “in custodia”, in comodato, i 15 dipinti acquistati dal Comune, che lì rimarranno fino alla realizzazione della “Casa” di Agnedo; il MART inoltre curerà anche la parte scientifica, l'allestimento di mostre e la didattica nella sede valsuganotta.

Negli auspici la casa delle Arti potrà però essere anche la casa di altri pittori locali che hanno operato nel passato, come ad esempio Francesco Danieli, Pietro Marchioretto, Albano Tomaselli e i fratelli Guardi.

Di sicuro sarà una “casa” aperta al territorio, alla comunità e in questa direzione vanno la convenzione già sottoscritta con il Comune di Pieve Tesino per una promozione comune con il museo Casa De Gasperi e con il museo “Per Via” e la collaborazione con l'associazione Castel Ivano Incontri e la famiglia Staudacher.


Il progetto della “Casa delle Arti”, che vede coinvolti in maniera diretta anche la Biblioteca di Castel Ivano, l'associazione Croxaire e l'Ecomuseo della Valsugana, punta molto sulla multimedialità e già nella prossima primavera, quindi ben prima che la struttura sia realizzata, il cittadino e il turista potranno apprezzare una parte delle opere di Eugenio Prati grazie a una app che ne consentirà una valorizzazione, per il momento appunto, virtuale.

E poiché il paesaggio locale è uno dei soggetti ricorrenti nelle opere del Prati, il progetto prevede che dei totem, o meglio delle cornici posizionate ad hoc sul territorio, consentano di inquadrare i paesaggi ritratti dal pittore, confrontadoli con la situazione odierna.

Questi sono alcuni dei contenuti dell'iniziativa “Casa delle Arti Eugenio Prati” che diventerà un altro importante tassello dell'offerta culturale dell'area, affiancandosi all'ormai affermatissima “Arte Sella”, al Museo “Per Via” e “Casa De Gasperi” nonché ai numerosi piccoli elementi di quel museo diffuso che negli ultimi anni è diventato il territorio della Valsugana orientale e del Tesino.


EUGENIO PRATI – L'IDENTIKIT

Nato nel 1842 a Caldonazzo e lì morto nel 1907, Eugenio Prati è considerato con Giuseppe Segantini e Bartolomeo Bezzi uno dei trentini più noti nel panorama pittorico del XIX secolo.

Nei suoi quadri ha saputo ritrarre con spontaneità la vita quotidiana della campagna del 1800, fermando sulla tela il lago di Caldonazzo, la gente, i monti e i boschi della Valsugana e del Trentino, e paesaggi di Venezia, dove intraprese i suoi primi studi.

In numerose delle sue opere trovano spazio scorci e scene di vita della Valsugana orientale, con molte rappresentazioni della gente tesina nei suoi costumi tipici, del castello di Ivano e del borgo di Agnedo, dato che qui si sposò nel 1879 con la diciottenne Ersilia Vassellai per poi viverci con la famiglia circa tredici anni prima di trasferirsi a Trento.

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