TRENTO – Dopo il parere positivo dell’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca sul progetto del nuovo corso di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, passaggio necessario per l’apertura delle procedure di selezione per l’ammissione di studenti e studentesse, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha apposto il proprio sigillo. Soddisfazione dell’Università di Trento con il rettore Paolo Collini e il presidente del consiglio di amministrazione Daniele Finocchiaro, e della Giunta provinciale di Trento per voce del presidente.
Medicina a Trento ora è una realtà. Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha posto il proprio sigillo dopo il lungo percorso con il quale il Consiglio Universitario Nazionale (Cun) aveva espresso parere positivo all’istituzione della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia e l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur) aveva accreditato prima il corso di studio e poi la sede. Date e contenuti dei bandi di ammissione per l’anno accademico 2020-2021 sono stati fissati da un decreto ministeriale.
«È il risultato dell’efficace collaborazione che abbiamo instaurato con l’Università di Verona e che ha portato alla nascita di una Scuola di Medicina federata. Da soli non saremmo riusciti a elaborare un progetto di così alto profilo» commenta Paolo Collini, rettore dell’Università di Trento. E aggiunge: «Decisivo è stato anche lo sforzo organizzativo e l’impegno dell’Ateneo di Trento per far decollare l’iniziativa già dall’anno accademico 2020-2021 senza per questo mettere in difficoltà altre aree disciplinari. Vogliamo fare la nostra parte con responsabilità e competenza a favore della salute e del territorio».
Daniele Finocchiaro, presidente del consiglio di amministrazione dell’Università di Trento, esprime una grande soddisfazione per quanto è stato realizzato e un ringraziamento a tutti coloro che hanno lavorato al progetto. «C’è soddisfazione perché intorno a un progetto di questa valenza si è ricompattato tutto il territorio trentino riconoscendo la centralità dell’Ateneo. Sono certo che anche con questo corso di studio l’Università di Trento confermerà le caratteristiche di dinamicità e innovazione che la contraddistinguono, offrendo un percorso multidisciplinare fondato sui propri dipartimenti di eccellenza e sulle competenze del proprio personale tecnico-amministrativo».
Il corso di studio in Medicina e Chirurgia si potrà attivare già a settembre anche grazie al forte stimolo e all'impegno della Provincia autonoma a sostenere a regime, con un finanziamento permanente, gli oneri aggiuntivi necessari alla realizzazione del programma e a integrare il progetto nel proprio sistema sanitario.
«Abbiamo tutti ricevuto un’eredità importante da chi tanti anni fa ha visto nella creazione dell’Università una delle leve strategiche per l’emancipazione del Trentino» ha commentato il presidente della Provincia autonoma di Trento. «Ora dobbiamo essere all’altezza del sogno kessleriano e convinti che una scommessa così ambiziosa come la scuola di medicina possa essere vinta con l’impegno e la determinazione di tutti».
«L’emergenza Covid 19 è stata una maestra molto severa. Da questa esperienza dobbiamo imparare ad affrontare sfide nuove con nuove soluzioni – hanno aggiunto gli assessori provinciali all’università e alla salute - La centralità della salute e di tutto quanto vi ruota attorno è emersa con forza, a partire dalla formazione. Ci accingiamo a percorrere una strada impegnativa, ma è la strada giusta».
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