TRENTO – «Abbiamo detto che la risposta generosa ed eroica dei professionisti che operano ad ogni livello nella sanità doveva essere concreta ed immediata. A questo abbiamo lavorato con l'obiettivo di garantire gli attesi riconoscimenti economici già nella busta paga di giugno o luglio», Sono queste le parole con cui – ieri pomeriggio l'assessore provinciale alla salute, Stefania Segnana, ha salutato l'approvazione, da parte della Giunta provinciale, del cosiddetto Bonus Sanità, ovvero di un riconoscimento economico al personale coinvolto nell’emergenza Covid-19.
La misura è in arrivo e riguarderà il periodo di riferimento dal 17 marzo al 30 aprile. 15 milioni di euro è la copertura finanziaria complessiva. La decisione di oggi riguarda una tranche – di 10 milioni complessivi – che verrà corrisposta ad ogni figura professionale, indipendentemente dal ruolo e dalla qualifica rivestita, per ogni ora lavorata a contatto con le persone affette dal Coronavirus. Nel dettaglio questo primo riconoscimento riguarda 2.742 dipendenti dell’Azienda sanitaria che nel periodo considerato hanno prestato circa 500 mila ore di lavoro. Per il personale delle RSA si può stimare nel numero di circa 2 mila il personale direttamente coinvolto nella cura di ospiti affetti dal Coronavirus per un totale di circa 300 mila ore lavorate.
Per quanto riguarda l’Azienda è stato individuato il personale medico, dirigenziale e del comparto sanitario (infermieri, professioni sanitarie e operatori socio sanitari, autisti soccorritori, con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e determinato) direttamente impegnati nell’assistenza a pazienti Covid e nelle indagini strumentali a Covid (microbiologia per tamponi e diagnostica per immagini). Per le APSP è stato individuato il personale sanitario, socio-sanitario e ausiliario direttamente impegnato nell’assistenza ad ospiti Covid. Nel mese di giugno è prevista la corresponsione del compenso a favore del personale dell’APSS e non appena possibile al personale delle APSP. Per l’erogazione dell’emolumento si stima una spesa tra i 9 e i 10 milioni di euro.
Per fare alcuni esempi, un operatore socio sanitario a fronte di una prestazione da 300 ore potrà ricevere in aggiunta alla paga un bonus da 1600 euro netti (1200 euro per 225 ore e 800 euro sempre netti per 150 ore). Il provvedimento prevede che in una seconda fase venga individuato, ai fini della corresponsione del rimanente compenso di 5-6 milioni, anche altro personale: dipendenti presso strutture private convenzionate con l’Azienda (ospedali e altre strutture residenziali) nonché i medici convenzionati, demandando al Dipartimento Salute e politiche sociali di assumere idonee azioni propedeutiche.
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