A maggio le attività economiche e commerciali sono ripartite: siamo andati a vedere come in alcune realtà del perginese...
di GIUSEPPE FACCHINI
All’Hotel Turismo con annesso bar, ristorante e pizzeria, chiediamo a Riccardo Oss come hanno vissuto il periodo del lockdown.
«Non siamo stati con le mani in mano, è stato un work in progress, puntare sui clienti per non lasciarli per strada. Subito dopo Pasqua ci siamo detti iniziamo con la consegna a domicilio per fare servizio ai clienti, non farli sentire soli, farli sentire coccolati.Abbiamo così riorganizzato il nostro locale suddividendo le tre sale della capienza di 60-70 persone a un massimo di 30. Abbiamo coperto la piscina con un manto verde per usufruire dello spazio esterno. Noi speriamo che i clienti che vedono come ci siamo organizzati riprendano a frequentarci.»
Come è andato il servizio di asporto?
«È andato molto bene, i primi giorni la gente era titubante, e poi sempre meglio.»
Quali i maggiori pericoli?
«Uno dei problemi dei clienti è la paura di quanto successo, di quello che può ancora succedere, le mamme in particolare sono molto più prudenti, sono protettive verso i figli e stentano a riprendere la vita normale. Noi comunque ci siamo.»
Come hanno reagito i clienti?
«La ripartenza a mezzogiorno è andata abbastanza bene, anche il cibo in azienda per gli operai. Ora vengono qui vedono che c’è la sanificazione, c’è igiene, all’ingresso c’è tutto quello che serve, se il cliente entra in tutti i locali, non solo nel nostro, e vedono che è ben organizzato, uscendo dalla porta vede l’amico, fa passaparola e si riprende la propria libertà di girare.»
Quali altri obiettivi?
«Abbiamo fatto dei lavori al primo piano dell’albergo con 10 nuove camere con la domotica. Puntiamo al futuro, io ho 35 anni credo nel turismo a Pergine e tengo molto a valorizzare la Valle dei Mocheni della quale sono originario.»
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