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Fondazione Valtes della Cassa Rurale Valsugana e Tesino: nuovo brand e i primi progetti


Il Presidente della Fondazione Valtes, Stefano Modena


Annunciata nell’estate 2021, proprio in occasione del Festival Trentino 2060, costituitasi poi il 17 dicembre scorso, la Fondazione Cassa Rurale Valsugana e Tesino ora si presenta con la nuova denominazione “Valtes” e, soprattutto, con i primi progetti volti alla crescita culturale del territorio e in particolar modo dei giovani. Ne abbiamo parlato con Stefano Modena, presidente del nuovo ente, nonché amministratore della Cassa Rurale Valsugana e Tesino…


Presidente Modena, ieri 6 luglio, avete indetto una conferenza stampa, con quali obiettivi?

«Innanzi tutto ricordare l’iter costitutivo della Fondazione, divenuta realtà nel dicembre scorso, sottolineando l’originalità di questo strumento, almeno per quanto attiene al panorama locale, e rimarcare l’avvenuta distinzione dei ruoli. Infatti, mentre l’azione della Cassa Rurale ora è concentrata sul proprio focus economico, spetta alla Fondazione prendersi a cuore lo sviluppo territoriale dal punto di vista culturale e sociale, mettendo in campo una serie di iniziative (incontri, seminari, percorsi formativi, eventi e via dicendo) supportate ovviamente dalla Cassa Rurale come idea e come piano di sviluppo, ma curate in toto, sotto l’aspetto operativo e organizzativo, dalla Fondazione. Siamo certi che attraverso questo nuovo strumento riusciremo ad attuare ancora meglio l’Articolo 2 del nostro Statuto, ovvero perseguire il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche dei Soci, nonché la promozione dello sviluppo e della crescita responsabile e sostenibile del territorio in cui operiamo».


da sinistra Damiano Fontanari, Davide Battisti, Stefano Modena, Arnaldo Dandrea e Giacomo Bianchi

Avete anche presentato il nuovo logo e la nuova denominazione della Fondazione...

«Sì, ora la Fondazione presenta una nuova identità visiva, ovvero una precisa veste grafica dove campeggia il nuovo nome Valtes, acronimo di Valsugana e Tesino. Ovviamente non scomparirà la dicitura completa “Fondazione Cassa Rurale Valsugana e Tesino”, ma avevamo necessità di individuare un nome breve, facile da ricordare e che richiamasse fortemente il nostro ambito territoriale. Valtes è perfetto, perché racchiude tutto ciò e sarà dunque con questo nome che d’ora in poi andremo a promuovere ogni iniziativa che metteremo in cantiere».


Un cantiere peraltro ben avviato, che già contempla due iniziative molto forti, mentre altre due, altrettanto stimolanti, sono in dirittura d’arrivo e in attesa soltanto di una calendarizzazione...

«Vero. Premetto che la Fondazione nasce come espressione della Cassa Rurale, unico soggetto fondatore, ma è fondamentale l’apertura ad altri soggetti privati, enti pubblici (quali Comuni e Comunità di Valle) e associazioni che operano a vario titolo sul territorio, proponendoci come elemento catalizzatore e incubatore di nuove proposte e partnership, anche attraverso l’indizione di specifici bandi inerenti alle tre tematiche che ci stanno maggiormente a cuore, vale a dire “Cultura e Memoria”, “Ambiente e Territorio”, “Innovazione e tecnologia”».


Qual è, dunque, il primo progetto che avete lanciato?

«Il primo progetto si chiama “Alfieri del territorio” ed è finalizzato a premiare giovani under 30, residenti nel territorio su cui opera la nostra Cassa Rurale, che abbiano intrapreso particolari iniziative (studi, tesi di laurea, ecc.) o attività nell’ambito delle tre grandi tematiche poc’anzi ricordate. Una giuria appositamente designata provvederà poi a selezionare i progetti migliori, assegnando al vincitore 1500 euro da utilizzarsi nell’attività per cui è stato conferito il premio. Sono previste, inoltre, ulteriori menzioni speciali. Le candidature dovranno pervenire alla Fondazione entro il 30 settembre 2022. Tutti i dettagli sono disponibili nella pagina della Fondazione sul sito www.cr-valsuganaetesino.net».


Il secondo progetto, invece?

«Il secondo progetto è denominato “Bando progetti sociali 2022”. L’obiettivo è di valorizzare progettualità innovative provenienti da associazioni, enti del terzo settore, parrocchie, istituti scolastici e altri enti del terzo settore, con attività riconducibili alle tre grandi aree tematiche indicate prima. Anche in questo caso vi sarà una giuria che premierà i progetti migliori. La scadenza per presentare la propria candidatura è fissata al 31 ottobre 2022. Tutti i dettagli sono disponibili nella pagina della Fondazione sul sito www.cr-valsuganaetesino.net».


Presidente, come accennato prima, oltre a questi due progetti ve ne sono altri in dirittura d’arrivo. Può anticiparci qualcosa in merito?

«Certo, perché si tratta di due progetti ormai abbastanza definiti e che attendono di essere calendarizzati. Il primo, denominato “Sulle orme dei padri”, sarà rivolto soprattutto ai giovani affinché comprendano i motivi e le circostanze che portarono alcuni grandi pensatori ad avere l’intuizione per cambiare il mondo. Il progetto, che pensiamo di sviluppare su un piano pluriennale, si articolerà in tre percorsi: 1) quello europeo, sulle orme dei padri europei, coloro i quali ebbero l’intuizione dell’UE prima della CEE, pensando ad esempio al nostro De Gasperi; 2) quello della Cooperazione con figure quali don Guetti e Raiffeisen; 3) la Costituzione, quindi i padri e le madri che contribuirono a scrivere la Costituzione italiana. Per ogni percorso sono previsti anche dei viaggi, in modo tale da portare i partecipanti nei luoghi dove quelle idee si originarono e attecchirono. Quasi un elogio della periferia, perché molte idee che hanno cambiato il corso della storia sono scaturite proprio da contesti piuttosto piccoli e periferici, non certo – come magari molti si aspetterebbero – dai grandi centri urbani. Questo rappresenta un bell’insegnamento anche per i giovani delle nostre vallate, perché potranno capire che per realizzare i propri sogni non è necessario vivere in una grande città, bensì occorre saper sognare, progettare e impegnarsi nel luogo in cui si cresce, fosse anche il paese più sperduto fra le nostre montagne. Infine stiamo organizzano una Summer School residenziale che – attraverso una serie di incontri e di seminari – orienti i partecipanti a scoprire il significato di cittadinanza attiva, cooperativa e consapevole. Entrambi questi progetti saranno realizzati in collaborazione con la Fondazione Trentina De Gasperi: una partnership che ci rende felici e orgogliosi.»


Insomma, un carnet d’iniziative piuttosto articolato…

«Articolato e di spessore, perché intendiamo favorire la crescita culturale dei partecipanti, i quali poi a loro volta faranno crescere anche tutto il territorio. La finalità ultima è di mettere in luce tutte le eccellenze e le note positive che i giovani del nostro territorio sanno esprimere; eccellenze che finora magari erano rimaste un po’ nascoste perché, come si dice, “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Da adesso in poi la Fondazione Valtes getterà un bel fascio di luce su queste realtà così positive, le quali, per quanto piccole possano essere, rivestono comunque una straordinaria importanza per le nostre comunità. Non dimentichiamoci, infatti, che il mare è fatto di tante piccole gocce; e noi cercheremo di fare in modo che qui ogni singola goccia vada valorizzata, affinché presto possa dare il suo bel frutto a vantaggio di tutti. È questo, in fondo, quello che fa una comunità generativa: concetto che ci piace molto, e che cercheremo di rendere concreto».




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