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Covid-19: domani si conoscerà la classificazione del Trentino che rischia la zona arancione


E’ attesa per domani la decisione sulla classificazione del Trentino secondo il sistema 'a colori' adottato da Governo e Istituto superiore di sanità, che varrà a partire dalla giornata di domenica, mentre fino a sabato si resta in zona gialla. Lo ha spiegato stasera il presidente della Provincia, Maurizio Fugatti che insieme all’assessore Stefania Segnana in mattinata ha incontrato i ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza, nell’ambito della conferenza Stato-Regioni

Fugatti ha chiarito che il Governo ha deciso di abbassare gli attuali parametri, al fine di renderli più rigidi, che stabiliscono le diverse colorazioni. L’indice Rt che porta in zona rossa scende dall’1,5 all’1,25, mentre per entrare in zona arancione si passa da 1,25 ad 1. Bisogna, inoltre, tenere in considerazione il grado di rischio, che può essere basso, moderato o alto.

«Il Trentino – ha spiegato Fugattila settimana scorsa aveva un Rt pari a 0,85%, domani sapremo se sarà aumentato, cosa che è molto probabile. Se superiamo l’1 rischiamo di andare in zona arancione. Quindi – ha aggiunto Fugatti al momento è davvero difficile sapere quale sarà la classificazione, ma il rischio "arancione” è concreto».

Il presidente ha comunque chiarito di aver ribadito al Governo l’importanza dei ristori per le categorie economiche colpite dalle chiusure e di aver chiesto per lo sci, in caso si restasse in zona gialla, di poter aprire ai residenti.

Novità importanti anche sul fronte dei vaccini. L’assessore Segnana ha spiegato che fra il 18 ed il 20 gennaio arriveranno in Trentino altre 4875 dosi del vaccino della Pfizer, che si aggiungono alle 15.700 già arrivate, mentre fra il 25 e il 27 gennaio cominceranno ad arrivare le prime 600 dosi del vaccino Moderna. Fugatti ha inoltre evidenziato che il commissario Arcuri ha annunciato che entro settembre arriveranno complessivamente in Trentino circa 830 mila dosi di vaccino, che permetterebbero dunque di vaccinare oltre 400 mila persone.

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