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Coronavirus: in Trentino salgono a 28 i decessi, 239 positivi in più


TRENTOE’ un forte appello al senso di responsabilità e al rispetto delle regole, assieme al ringraziamento per i tanti che già le osservano e per i sanitari in prima linea, quello che il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha rivolto questo pomeriggio nel consueto appuntamento per fare il punto sulla diffusione e gli effetti del Coronavirus.

E, anche oggi, i numeri sono pesanti. In Trentino, rispetto a ieri ci sono 239 contagiati in più, di cui 140 con tampone e 99 senza. Il numero complessivo dei positivi sale dunque a quota 1.306, mentre quello dei deceduti arriva a 28 (due persone sono decedute nel reparto di terapia intensiva dell'ospedale S. Chiara di Trento, ma la lista di oggi è stata aggiornata anche coi risultati dei tamponi effettuati su pazienti anziani che soffrivano di altre patologie e sono deceduti in case di riposo).


Rispondendo alle domande dei giornalisti, che seguivano l’incontro in diretta su Facebook, il presidente ha difeso la scelta di far chiudere la domenica la distribuzione alimentare.

«Non c’è un problema di approvvigionamento – ha detto – e molte catene avevano già deciso per la chiusura”. Ha ripetuto l’invito ad andare a fare la spesa nei negozi più vicini e solo quando effettivamente serve, ed inoltre ad evitare, anche nella scelta dell’orario, gli assembramenti e diluire la presenza nei punti vendita. “Fatelo anche per chi nei negozi lavora»: ha detto Fugatti.

L’assessore alla salute Stefania Segnana ha ricordato che l’attività della Provincia prosegue. «Ieri – ha sottolineato – è stato predisposto il pagamento degli assegni di accompagnamento, per dare continuità ad uno strumento così importante e atteso dalle famiglie».

Ha ribadito quanto sia forte e tempestiva la collaborazione con la Procura della Repubblica sul tema della prevenzione della violenza domestica. «Mi auguro – ha aggiunto – che le donne, anche in questo periodo in cui non ci si può allontanare dalle proprie abitazioni, trovino il coraggio e l’opportunità di denunciare eventuali violenze, che eventualmente vedrebbero l’allontanamento degli uomini».

Un forte appello alla responsabilità è stato indirizzato dal presidente Fugatti anche a chi è in quarantena e deve rispettare con particolare attenzione le norme di prudenza per evitare il diffondersi del contagio. Il presidente ha espresso inoltre apprezzamento per l’invito dell’Associazione Artigiani a interrompere le attività nei cantieri tranne quelli di pubblica utilità. Quanto alla durata delle disposizioni impartite in Trentino, il governatore ha spiegato che una decisione sull’eventuale proroga a dopo il 25 marzo sarà adottata anche una volta verificato quello che il Governo intenderà fare a livello nazionale. «I numeri – ha detto Fugattisono crudi e testimoniano quanto sia giustificata la decisione di chiudere le vie al contagio attraverso divieti e controlli. Ringrazio i trentini per il sacrificio che stanno facendo per il bene di tutti e perché in larga maggioranza dimostrano di avere coscienza civica. Stiamo lavorando alla ricerca spasmodica di dispositivi di protezione individuale ma, come detto anche ieri, il problema dell’approvvigionamento non è locale ma nazionale e internazionale. La nostra prima preoccupazione, voglio sottolinearlo, è per chi lavora, come i sanitari che sono in prima linea e che ringrazio. Nelle ultime ore abbiamo avuto qualche disponibilità ma stiamo lavorando ancora per risolvere questo problema. Vogliamo inoltre aumentare di molto il numero dei tamponi da fare, arrivando a mille al giorno dalla prossima settimana. Alle aziende che ancora lavorano raccomando il rispetto delle regole poste a tutela della salute di chi lavora».

Il dirigente generale del Dipartimento Protezione Civile Raffaele De Col, parlando di mobilità, ha sottolineato quanto si sia ridotta e di come la situazione sia mantenuta sotto osservazione, per eventualmente adottare ulteriori restrizioni. Ma i segnali che arrivano, ha precisato, sono confortanti.

Il direttore generale dell’Apss Paolo Bordon ha confermato che gli esami effettuati escludono che il giovane deceduto a Torbole fosse stato contagiato da Coronavirus. «Nei nostri reparti di terapia intensiva – ha spiegato inoltre – sono occupati 288 posti e 43 sono ancora disponibili».

Il dirigente generale del Dipartimento Salute Giancarlo Ruscitti, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, ha ricordato che nelle Rsa del Trentino sono circa 280 gli ospiti contagiati dal Coronavirus.

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