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Coronavirus: in Trentino oltre mille casi, oggi un altro decesso


TRENTO – «State a casa, ve lo dico col cuore, oggi abbiamo tre minorenni contagiati e la situazione si va aggravando giorno dopo giorno, le notizie che arrivano dal Veneto e dalla Lombardia non possono non preoccuparci». E' stato questo il messaggio che stasera il presidente Maurizio Fugatti ha voluto dare alla comunità trentina, al termine della conferenza con la task force provinciale.

Sono elevati, anche oggi i numeri dei contagiati dal Covid-19, in provincia di Trento, si tratta infatti 210 nuovi casi, fra cui tre minorenni di 7, di 8 e di 10 anni che per fortuna non sono gravi e sono a casa, oltre a un decesso. Dati che hanno fatto superare la soglia dei mille malati, per la precisione 1067. E proprio per limitare il contagio il più possibile arriva una nuova ordinanza, firmata dal presidente Fugatti, che prevede ulteriori misure di restrizione fra cui la chiusura domenicale dei negozi di alimentari e la chiusura di parchi e giardini pubblici.

In collegamento, oltre al presidente, vi erano l'assessore alla salute Stefania Segnana, il direttore generale dell'Apss Paolo Bordon con il direttore del Dipartimento prevenzione Antonio Ferro e il direttore dell'Integrazione socio sanitaria Enrico Nava, infine dall'ospedale di Rovereto Susanna Cozzio, direttore dell'Unità operativa di medicina interna.


«L'ordinanza prevede la chiusura di tutti i negozi di generi alimentari sia per questa domenica che per la prossima – ha spiegato il presidente Fugatti una misura non solo di contenimento del Coronavirus, ma anche di rispetto e vicinanza per questa categoria di lavoratori che sta dando molto».

Stabilita anche la chiusura di parchi e giardini pubblici e di ogni area pubblica verde, una "decisione difficile", come ha commentato il presidente, ma un sacrificio per combattere questa battaglia contro la diffusione del Covid-19. Attenzione poi, è stata espressa da Fugatti, alle categorie di persone che lavorano nel comparto industriale, verso le quali si vigilerà del rispetto delle regole, come anche richiamato dai sindacati di categoria, infine una buona notizia: «Oggi è arrivato un minimale approvvigionamento di materiale di difesa, che sarà utilizzato negli ospedali nei prossimi giorni. Voglio ribadire – ha concluso il presidente Fugattiche su questo punto il nostro impegno è massimo ma purtroppo le difficoltà di approvvigionamento dei dispositivi di protezione sono diffuse in tutto il mondo».


A parlare della situazione negli ospedali è stata la dottoressa Cozzio che, in collegamento, da Rovereto ha spiegato come l'ospedale sia stato riorganizzato per far fronte all'emergenza: «Abbiamo 130 pazienti ricoverati per polmonite e insufficienza respiratoria da Covid-19 ai quali si aggiungono 18 in terapia intensiva».

Quindi l'assessore Segnana ha ricordato le decisioni della Giunta odierna, fra cui l'esenzione ticket per i malati di Covid-19, e ha riportato i dati di oggi che con 210 casi positivi, di cui 119 con tampone e 91 senza tampone, hanno fatto sforare la soglia dei mille malati di Coronavirus in Trentino.


Dei 1067 positivi, 793 sono a domicilio, 183 sono i ricoverati senza ventilazione, 15 quelli con ventilazione semi invasiva e 34 quelli in terapia intensiva; 29 sono i guariti, vi è un decesso. Dall'assessore poi è arrivato un appello alle donne che vivono una situazione di violenza all'interno delle mura domestiche, aggravata dalle restrizioni imposte dal Coronavirus: «Non siete sole, non abbiate paura, cercate uno spazio per telefonare ai nostri servizi anti-violenza! In vostro aiuto c'è anche la App 112 Where ARE U».


Il dottor Ferro ha mostrato alcune slide sul Trentino relative ai dati sul Coronavirus suddivisi per aree, con indicato il tasso di prevalenza, ovvero la percentuale dei positivi sul numero della popolazione presente in quel territorio, quindi il direttore Bordon ha voluto porre l'accento sulla straordinaria generosità della comunità trentina che ha fatto registrare 2773 donazioni per un totale di 2.605.101 euro.


Infine il dato sulle Rsa, riportato dal dottor Nava, che ha spiegato come nella Rsa di Pergine la situazione sia stabile, mentre nella Rsa di Arco «la situazione si è aggravata con un focolaio che vede 33 casi nella struttura».


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