Ristori, conteggio dei test rapidi e distribuzione dei vaccini. Intorno a questi argomenti si è concentrato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, nel corso del proprio intervento nell'ambito del vertice tra Regioni e Governo, alla presenza dei ministri per gli Affari regionali Francesco Boccia e per la Salute Roberto Speranza. Accanto al capo dell'esecutivo erano presenti anche gli assessori Stefania Segnana (sanità) e Roberto Failoni (turismo).
Il capo dell'esecutivo ha ricordato come il Trentino stia trasferendo al Ministero i dati relativi alle positività dei test antigenici già dal 3 dicembre 2020: «Ritengo, come altri miei omologhi, che questi numeri vadano tenuti in considerazione nei conteggi diffusi giornalmente dalla Protezione civile nazionale al fine di stabilire un quadro realistico della situazione. La definizione di zona gialla, arancione o rossa deve continuare ad essere fatta sulla base di parametri fissi, mentre la definizione del cosiddetto “rischio alto”, che il Governo sta valutando, rischia di prestarsi a valutazioni non oggettive». Fugatti ha ritenuto corretta la distribuzione dei vaccini a Regioni e Province autonome, sulla base del numero di anziani presenti sui vari territori e non degli abitanti. Il Trentino ha peraltro deciso di non somministrare la totalità delle dosi consegnate, ma ne conserva un terzo al fine di garantire l'effettuazione del richiamo alla terza settimana, dato che la distribuzione settimanale sul territorio da parte delle case farmaceutiche può subire in alcuni casi uno slittamento di qualche giorno. Il presidente ha inoltre chiesto che venga mantenuta la distinzione tra regioni di “colore” diverso nei weekend ed ha posto l'accento sull'importanza dei ristori da predisporre per le categorie economiche che hanno subìto uno stop: «Segnalo le manifestazioni di preoccupazione di ristoratori, baristi e tutte le attività che oggi non lavorano, ad esempio quelle che ruotano attorno agli impianti di risalita che stanno subendo gli effetti della situazione attuale. Le valutazioni di tipo scientifico sono di competenza dei tecnici: noi dobbiamo sostenere le attività che stanno pagando il prezzo più alto e favorire, quando possibile, la ripartenza. Penso ad esempio all'asporto di cibi e bevande e alle consegne a domicilio».