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Claudio Ferrante: «Così ho liberato gli artisti italiani»

Aggiornamento: 8 giu 2020



Nostra intervista a Claudio Ferrante, fondatore e amministratore delegato di Artist First (A1 Entertainment spa), la prima società italiana di distribuzione discografica fisica e digitale.


Claudio Ferrante, come è nata questa idea originale e particolare di fondare una società di questo tipo?

«È nata nel 2009, prima di tutto dalla considerazione che molti artisti erano insoddisfatti dei rapporti che c’erano tra loro e le case discografiche, le grandi aziende multinazionali, e avevo notato che c’era uno spazio per offrire un certo tipo di distribuzione e insieme anche altri

servizi come la promozione, il marketing, la produzione vera e propria dei singoli e degli album. Abbiamo quindi iniziato con Renato Zero e l’album Presente che ha venduto più di 500 mila copie, disco di diamante, successivamente vennero da me i Pooh che sono sempre stati degli innovatori ancora negli anni ‘80 quando usavano i laser che erano uno strumento di spettacolo poco conosciuto. Avevano colto questa idea di andare direttamente da una società di distribuzione e diventare imprenditori di loro stessi. Sono quindi gli artisti che si pagano la registrazione, il servizio fotografico, tutta l’operazione discografica che un tempo avrebbero pagato le case, ma nel contempo diventano proprietari del loro repertorio, del loro album, e vanno direttamente sul mercato con una società esterna che distribuisce. Così è nata Artist First, poi sono arrivati altri come Mario Biondi, Afterhours, Elio e le storie tese e altri. Ad oggi contiamo più di 6 mila pubblicazioni in 10 anni e un fatturato fino al 2019 sempre in crescita rispetto all’anno precedente. Quando un artista vuole fare da solo può farlo grazie a noi, siamo stati i primi in assoluto a proporre questa cosa.»


Questa scelta è stata anche un grosso rischio...

«Moltissimo, io ero direttore generale della Carosello e ho anche rischiato personalmente lasciando...


LEGGI L'INTERVISTA INTEGRALE DI GIUSEPPE FACCHINI A CLAUDIO FERRANTE SU

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