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CASSA RURALE VALSUGANA E TESINO – ARTE SELLA: partnership ad hoc per le scuole e per i giovani


Giacomo Bianchi, presidente Arte Sella

Giacomo Bianchi, presidente di Arte Sella, ci illustra la proposta educativa e formativa, articolata in due progetti, pensata ad hoc per le scuole del territorio in collaborazione con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino.


Nata oltre trent’anni fa, Arte Sella edizione dopo edizione si è fatta conoscere a livello nazionale e internazionale quale luogo in cui arte, musica, danza e altre espressioni della creatività umana si fondono, dando vita ad un dialogo unico tra l'ingegno dell’uomo e il mondo naturale.

Da molti anni qui si pone molta attenzione anche alla didattica, con laboratori e attività che vanno sotto il nome di Arte Sella Educational.

Quest’anno, in partnership con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, è stata ideata una proposta formativa ad hoc, di cui ci parla Giacomo Bianchi, Presidente di Arte Sella...


Presidente Bianchi, innanzi tutto com’è nata questa collaborazione con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino?

«Con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino siamo già partner in varie iniziative. Ora c’è stata convergenza d’intenti su una tematica che riteniamo fondamentale: l’educazione. Qualsiasi futuro si possa immaginare per il nostro territorio, esso non può prescindere dall’educazione. Così abbiamo accettato la grande sfida di una proposta educativa e formativa per le scuole che fosse più strutturata rispetto a quanto già facevamo e, soprattutto, pensata ad hoc».


Di che cosa si tratta?

«La proposta si articola in due progetti. Il primo è denominato “OperAzione Sella: incontri e laboratori creativi tra arte, natura e scuola per conoscere, incontrare, esplorare Arte Sella e le sue opere” che si svolgerà in due incontri, il primo negli spazi degli istituti scolastici che aderiranno, l’altro nell’area di Malga Costa ad Arte Sella. Il secondo progetto l’abbiamo chiamato “Geografia dei posti belli: riprogettare luoghi di vita fra arte, natura e scuola” e contempla tre incontri: il primo a scuola, il secondo ad Arte Sella e il terzo ancora a scuola. Come si può notare, diversamente da quanto facciamo di solito, sarà anche Arte Sella a spostarsi verso le scuole. Ritengo che possa svilupparsi una dialettica senz’altro molto interessante fra le attività portate avanti ad Arte Sella e tutto il lavoro svolto nelle scuole».


Quali sono le principali differenze tra i due progetti?

«Entrambi i progetti presentano, seppur in momenti diversi, una parte in comune, ovvero un primo approccio di conoscenza con Arte Sella da svolgersi in classe e un secondo incontro con visita al percorso artistico di Malga Costa. Dopodiché i partecipanti al progetto “OperAzione Sella” svolgeranno un laboratorio creativo in natura, con delle riflessioni e un dibattito sui temi cari agli artisti di Arte Sella, come ad esempio l’ambiente, mettendo in evidenza il rapporto stretto, ma sempre più complesso e contraddittorio, tra l’uomo e la natura. Il tutto visto attraverso lo sguardo visionario dell’artista. Nella fase conclusiva di questa visita i partecipanti potranno lavorare a piccoli gruppi per approfondire e sperimentare direttamente, con gli elementi naturali trovati in loco, le connessioni spaziali e materiche che gli artisti mettono in atto per realizzare le loro opere.

Il progetto “Geografia dei posti belli”, invece, anziché un laboratorio di gruppo prevede un’esplorazione individuale propedeutica al workshop di progettazione creativa in natura. All’inizio del percorso ogni partecipante riceverà un taccuino dove poter annottare spunti e concetti riguardanti la propria esperienza dell’incontro diretto con le opere e con l’ambiente naturale. Questo materiale costituirà la fonte da cui i ragazzi potranno farsi ispirare nella terza fase del percorso (non prevista nel primo progetto), ovvero un workshop di progettazione creativa che si terrà a scuola. Ai partecipanti verrà chiesto di realizzare un progetto grafico e/o materico di un’opera, accompagnata da una spiegazione che ne motivi le scelte compositive e concettuali e metta in luce le caratteristiche che rendono quell’opera un luogo di relazione e di inclusione sociale».


Che collocazione avranno le opere realizzate durante il workshop?

«Al momento mi risulta difficile dirlo con precisione, perché anche per noi si tratta di un esperimento. Penso che per ora il luogo d’elezione di queste opere possano essere le scuole stesse, in futuro chissà... Non ci aspettiamo che con un progetto articolato solo in tre giornate possano nascere artisti compiuti: il nostro obiettivo, in realtà, è quello di gettare un seme affinché i partecipanti sviluppino la propria curiosità, facendo emergere il loro lato creativo, la voglia di sperimentare, rendendosi conto che, alla fine, l’approccio artistico creativo è sì un approccio dell’artista, ma è anche un approccio al mondo. Questo progetto, in pratica, vuole essere più un punto di partenza che un luogo di approdo. Una sorta di iniziazione alla creatività che cercheremo di rendere ancora più efficace grazie alla presenza di un artista con cui collaboriamo, che incontrerà sia i ragazzi sia gli insegnanti. Inoltre entrambi i progetti vedranno, soprattutto per quanto riguarda la fase di accompagnamento e di visita ad Arte Sella, la collaborazione di operatori specializzati della cooperativa La Coccinella, con la quale lavoriamo da anni anche per quanto riguarda le altre proposte didattiche riservate alle scuole, dalle elementari fino ai primi due anni delle superiori. Ma oltre che con le scuole, nel prossimo futuro ci piacerebbe molto elaborare – e stiamo lavorando in tal senso – delle proposte educative rivolte anche alle famiglie».


Quindi un’offerta aperta sostanzialmente a tutti i vostri visitatori... A proposito, come sta andando quest’anno?

«Anche questo è un anno complesso a causa della pandemia, tuttavia la risposta del pubblico è sempre molto positiva. Arte Sella è un luogo molto amato da chi ha voglia di uscire dalle restrizioni e dalle fatiche cui siamo stati sottoposti nel corso dell’inverno. Siamo molto soddisfatti delle presenze che nel mese di agosto hanno visto anche un ritorno dei turisti stranieri, i quali fino ad ora erano stati limitati negli spostamenti da regole anti-Covid diverse a seconda degli Stati. Ma al di là di questo, il 70% dei nostri visitatori rimane sempre composto da italiani, veneti, lombardi ed emiliani in primis».


Un auspicio per questi progetti formativi che partono con la CRVT?

«Che possano durare e ripetersi nel tempo. Teniamo molto a questa collaborazione con la Cassa Rurale Valsugana e Tesino, perché per noi è sempre stato fondamentale individuare dei partner con cui elaborare progetti e guardare al futuro in maniera creativa, sperimentando a beneficio delle generazioni future e del nostro territorio. Sappiamo assai bene che nella Cassa Rurale Valsugana e Tesino abbiamo trovato un partner non solo molto affidabile, ma anche incline al futuro, e di questo non possiamo che essere contenti, orgogliosi e grati».







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