Le due gare altoatesine del Tour de Ski si faranno, ma senza il pubblico. Protocolli severi anti Covid per garantire la sicurezza di atleti, tecnici e organizzatori. Martedì 5 gennaio le gare in tecnica libera, il giorno della Befana in tecnica classica. Fatto curioso: il simbolo del Comune di Dobbiaco è simile a quello della Groenlandia.
Dobbiaco, la Coppa del Mondo di sci di fondo va a braccetto col Tour de Ski (5 e 6 gennaio 2021), il paese di Dobbiaco invece va a braccetto col Paese della Groenlandia. Su quest’ultima curiosità le tesi sono molte, sta di fatto che Dobbiaco e Groenlandia hanno lo stesso simbolo, lo stemma di Dobbiaco è in verticale e la bandiera della Groenlandia in orizzontale.
Se la Groenlandia si distingue per essere l’isola più grande al mondo, il Comune di Dobbiaco ospita la sorgente del fiume più lungo fra quelli che nascono in Italia, la Drava, che poi va a scorrere in Austria per buttarsi infine nel Danubio. E a Dobbiaco nasce anche il fiume Rienza, che scende poi per tutta la Pusteria.
Ma Dobbiaco è anche terra di gente ferrea e concreta, che i sogni li trasforma in realtà. E così lo staff dello Sport O.K. Toblach anche stavolta, con mille peripezie e mille avversità, sta realizzando il sogno di portare alla Nordic Arena le due tappe del Tour de Ski nonostante la pandemia.
Befana sugli sci, quindi, in alta Pusteria per i migliori fondisti mondiali, martedìì 5 gennaio è in programma la 10-15 km individuale in tecnica libera (ore 13.00 donne - 14.45 uomini), mercoledì invece la pursuit sempre sulle stesse distanze (ore 13.30 donne - 14.40 uomini) però in tecnica classica.
Ma non saranno le solite tradizionali gare. Covid-19 ha stravolto la vita in tutto il mondo e lo sta facendo anche nello sport. Dunque a Dobbiaco gare a porte chiuse, ma gli appassionati potranno seguire le sfide in diretta TV grazie alle immagini che Infront irradierà in tutto il mondo, su RAI ed Eurosport in Italia.
Protocolli severi per limitare la diffusione della pandemia, atleti, tecnici e dirigenti FIS saranno in una “bolla” senza contatti esterni, tutti con tampone negativo prima di prendere il via alle gare, mascherine indossate, controllo della temperatura e distanziamento sociale. Ci stiamo abituando nella vita comune, e così dev’essere anche nello sport ad alto livello.
Ovvio che tutto è riferito alla situazione attuale, qualche cosa potrebbe cambiare, ma a Dobbiaco è previsto anche il piano B. Sarà un superlavoro per lo staff degli organizzatori guidati da Gerti Taschler, ma anche per la direzione di gara. Eugenio Rizzo, che è anche vicepresidente del comitato, ha le idee ben chiare: «Ci stiamo attrezzando per affrontare eventuali problemi. Nella direzione di gara avremo due squadre autonome che non saranno mai a contatto. Una sarà diretta da me, la seconda da mia figlia Marina, vicedirettore di gara e consigliera. Seguiremo le stesse direttive, ma non entreremo mai in contatto. Riguardo al percorso introdurremo due varianti, già testate in passato. Prima dell’arrivo e dell’intergiro ci saranno due nuove salite, molto spettacolari, proprio di fronte alla zona pubblico che, ahimè, quest’anno sarà vuota. Ci siamo dotati anche del supporto di un virologo per affrontare eventuali emergenze».
Lo scorso anno tra i maschi è stato un “affare” tutto russo, tra le donne invece tutto norvegese: nelle due giornate successi di Ustiugov e Bolshunov e al femminile di Johaug e Oestberg.
Intanto alla Nordic Arena hanno tolto i cannoni dal magazzino, appena le temperature saranno favorevoli si comincerà a produrre neve programmata, e ovviamente anche quella naturale sarà la benvenuta.