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A Borgo Valsugana il Trentino verso la sostenibilità e il futuro



BORGO VALSUGANA – Presso la biblioteca comunale di Borgo Valsugana si è svolto l’incontro dal titolo "Agenda 2030, esercizio di futuro", un’occasione per riflettere sul cammino del Trentino verso la sostenibilità e il futuro.

Presenti tra il pubblico, che ha proposto alcune riflessioni e varie domande, anche il sindaco di Borgo Valsugana Enrico Galvan e l'assessore al turismo Patrizio Andreatta.

A fare gli onori di casa il bibliotecario Massimo Libardi, il quale – introducendo il pomeriggio – ha fatto riferimento alla sezione della Biblioteca dedicata alla sostenibilità comprensiva dell'Enciclica di papa Francesco 'Laudato sì'.

Il dirigente Claudio Ferrari, responsabile dell'UMSE Strategia di Sviluppo sostenibile 2030 ha ribadito quanto la collaborazione avviata con il Sistema Bibliotecario trentino «sia davvero efficace. Elemento molto positivo tanto più sul tema della sostenibilità».


Sempre Ferrari ha poi ricordato al pubblico presente come nel dicembre scorso sia stato approvato dalla giunta provinciale il documento di posizionamento del Trentino rispetto all'Agenda 2030, ricordando i dieci obiettivi individuati dalla Strategia provinciale dello Sviluppo sostenibile. Proprio sui 10 obiettivi si aprirà il percorso partecipativo prima con le scuole a febbraio, poi a marzo con gli stakeolders per proseguire fino ad aprile.



Lucilla Galatà esperta del MUSE con competenze divulgative rispetto alla scienza e, in questo caso, alla sostenibilità e alla Agenda 2030, ha spiegato quali e cosa sono i 17 obiettivi che nel 2015 i Paesi aderenti all'ONU hanno sottoscritto e si sono impegnati a raggiungere entro il 2030 nella conferenza di Parigi.


«È già passato un lustro da quell'approvazione ma ora si assiste ad un'accelerazione».

Lucilla Galatà ha raccontato la storia della nascita di Agenda 2030 partendo dal 1972 e dal Club di Roma fondato dall'imprenditore italiano Aurelio Peccei e dallo scienziato scozzese Alexander King e alcuni Premi Nobel.

Gli 8 obiettivi del 2000-2015 non sono stati raggiunti del tutto, ma l'esistenza di un'unica cornice internazionale ha facilitato la creazione di un linguaggio comune e ha posto le premesse per la conferenza di Parigi 2015. Sono, fra l'altro, serviti a definire meglio i 17 obiettivi con i 169 target. Ricordiamo che vi hanno aderito 193 Paesi. Per la prima volta, a Parigi, la sostenibilità è stata considerata in tutte le sue declinazioni.


«I 17 obiettivi hanno definito in maniera chiara una via, un'indicazione, una strategia perché il modello di sviluppo attuale non è sostenibile», ha sottolineato Lucilla Galatà. Proseguendo, ha illustrato il motivo per cui l'Italia ha individuato i 52 obiettivi e, di conseguenza, il fatto che ogni regione e Provincia autonoma deve indicare come intende perseguire la Strategia di sviluppo sostenibile.


Il Trentino ha già individuato gli obiettivi nel numero di 10: Povertà, Stili di Vita, Acqua, Territorio, Economia circolare, Responsabilità sociale, Turismo sostenibile, Agricoltura, Riduzione delle emissioni, Parità di genere.


Lucilla Galatà ha poi evidenziato come il percorso partecipativo costituisca un esercizio di futuro molto importante per le comunità. Ha ricordato come il responsabile scientifico dell'intera Strategia di Sviluppo provinciale sia il professor Roberto Poli, Cattedra UNESCO sui sistemi anticipanti, presso l'Università degli Studi di Trento.

Ci si può iscrivere al percorso partecipativo entro il 31 gennaio. Si svolgerà a partire da febbraio e poi i sabato mattina del mese di marzo al MUSE (7-14-21-28)



Iscrizioni:

Studentesse e studenti/Universitarie euniversitari https://agenda2030.provincia.tn.it/accreditation/form/859

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